Rassegna storica del Risorgimento
DE CAESARIS DOMENICO CARTE; DE CAESARIS (FAMIGLIA) CARTE
anno
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1972
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pagina
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260
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260 Lucia Gorgoni
mente abruzzese di Penne, Teramo, Chieti, Loreto Aprutino, Appignano, Città Sant'Angelo, Pescara, per raggiungere Ascoli, Roma ed Ancona.
CARTELLINA N. . Nella successiva cartellina l'epistolario di Domenico riprende a partire dal 1842: manca la corrispondenza relativa al periodo a cavallo tra quest'anno e il 1820 che, evidentemente, non dovette essere voluminosa dal momento che allora tutti i De Caesaris si ritrovarono a casa. Del resto anche quella precedente costituisce un'esigua entità che si spiega ricordando come nel 1814 l'asse stato arrestato e tradotto a Chieti dalla polizia murattiana solamente Antonio, rilasciato successivamente dal Montigny (che speciosamente lo definì vittima dei fratelli, stante la giovane età) perché servisse da esca agli altri due che erano letteralmente scomparsi e non potevano essere perseguiti. Domenico e Nicola, nascosti nel palazzo Quintangéli, si guardarono bene dal comunicare con i familiari, comprese le donne, Caterina Gentile e Crocifissa Farina, rispettivamente madre e moglie di Domenico, e Angelica moglie di Nicola che, arrestale anch'esse in un pruno momento, furono successivamente strettamente sorvegliate. Nel periodo '20*21, allorché Domenico fu nominato comandante del Distretto, né lui né Nicola che lo coadiuvò come capitano dei Legionari (Antonio era morto nel frattempo), si mossero da Penne e successivamente non subirono sanzioni e pene che li allontanassero da casa.
La situazione mutò dopo l'insurrezione pennese del 23-25 luglio nel 1837.. in cui i due fratelli ebbero un posto di primo piano: fallito il moto, Domenico, pur non essendo stato deferito al tribunale come rivoltoso sorte toccata a Nicola sentendosi troppo compromesso, dapprima si nascose in una stanza segreta della. sua casa complici parenti, amici, lavoranti fedeli della tintoria quindi, seguendo l'esempio degli amici Filippo Forcella e Raffaele Castiglione, il 6 giugno 1842 s'imbarcò per la Grecia raggiungendo Corfù. Una volta al sicuro potè iniziare una fitta corrispondenza con i familiari, dirigendo gli affari, ammonendo, esortando con il suo linguaggio tutto concretezza ed evidenza, non privo di espressioni anche grossolane. È probabile che il materiale reperito in casa De Caesaris-costituisca proprio il grosso di tale corrispondenza quasi quotidiana, che non si presta ad essere sfruttala per ricostruire fatti e vicende storiche, ma rappresenta un documento di notevole rilievo. Tra l'altro incontriamo un estratto conto che,, iniziando nel 1842 e terminando nel 1847, testimonia l'oculato sistema economico-instaurato da Domenico che tutto annotava con diligenza, in modo da tenere sotto-gli occhi, bene spiegata, la topografia finanziaria della sua impresa.
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Corife Partita di Cassa
1842 - 2/8bre Emigrando dalla mia patria il giorno 6>7bre scorso,
e giunto qui in Corfù il 2-8bre corrente, portai meco
m oro e colonnate ilo mia 1650,00*
1843 fiimiìD-imi dalla medesima per mezzo del Sig. Parai da Gen a tatto aprile detto unno 1843 colonnate 2000
pari a ducati 2800,00* Iv - 26 agosto Traili al Sig. Pifiiri a favore di Romano Gualtieri scudi
12 pari a (locati 15,00
. ìv Più a favore del Cirvnlicr Petrizopoli scudi 6,70 (locati 8,45 - 23/8bro Tratti a favore del Sig, Marco Galeoni coloiaiate 80 do-
cali 100*00'