Rassegna storica del Risorgimento

DE CAESARIS DOMENICO CARTE; DE CAESARIS (FAMIGLIA) CARTE
anno <1972>   pagina <262>
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Lucia Gorgoni
irei di amministrazione spicciola e quotidiana; eppure molte osservazioni po­trebbero ancora interessare i cultori di scienza o di storia economica perché ci ragguagliano sul prezzo delle merci, in particolare delle granaglie, sul mo­vimento portuale napoletano e greco sull'oscillazione quantitativa e qualitativa -dei prodotti relativa al decennio 1840-1850 circa.
Nella consapevolezza di aver raggiunto un'esperienza a livello europeo Do­menico De Caesaris non ammette resistenze, non accetta obiezioni e rivela un carattere puntiglioso e permaloso; del resto pienamente giustificato dalla co­scienza della propria avvedutezza, ma indubbiamente divenuto insofferente per malignità di tempi e per quel tipo di educazione he conferiva al primogenito, nn tempo, una specie di superiorità sugli altri componenti della famiglia. Ecco qualche esempio di questo atteggiamento che ha pure la sua importanza per de­lineare una volontà di prevalenza un desiderio di mostrarsi sempre all'avan­guardia, che può essere Stato la molla della sua attìvifca, diciamo così, politica.
Corfù 24 maggio 1844
Anche tu mia Sig.a Moglie mi tratti da stupido. Pazienza perché Iddio cosi vuole, ma t'inganni, perché il Tempo gran Padre della verità tolto svelerà; mi dispiace però che..; (illeggìbile) non sia sufficiente a contestare il mio senno e il mio carattere. Più mi dispiace scorgere in tutti della Famiglia ed in specie nel nostro Ani" rata sempli­cità tale da cadere rs,'"il rete non solamente di uomini scaltri, ma sciocchi ancora, cosa he sarebbe anche a me accaduto (sic) e accadrebbe se accorto non fossi ne' miei affari che giornalmente prattico (sic) in. q/a Piazza. Siate dunque più provvidi (sic) nell'av­venire e senza allarmarvi, ma con calma portato gl'interessi di Famiglia. Mi dispiace che mia suocera vadi (sic) in Torre di mezzo a villeggiare per sua salute, vorrei però che andasse pure mia Madre in compagnia che saluto., Baccomundòi la pianta dellfn-nespoli (sic) americani, perché è nn buon fruito e deve essere mia memoria, come i piselli del Mar Nero, per i quali Ànt al suo solito non mi ha fatto mai parola. Saluto tatti i nostri e ti ab0
P. S. a mio nipote Ani*
Grazie albi (sic) buona opinione che hai di me; cioè di stupido e ciarlone. Eguale sempre a me stesso, non millanto mai ricchezze... e se domande suggestive (sic) mi sono fatte e mi si fanno, rispondo con prudenza, che tu stesso devi conoscere. Al Lerci* nelli, perché lo credei inetto non azzardai consegnare il pacchetto cocciniglia per timore di dispersione, ma che avrai con Fondaco (sic) ed al med" dai nna solenne mentita, cosa che tu fórse non hai fatto. Si abbia dunque di me quell'opinione che con sudore di sangue mi ho (sic) acquistato e non confondermi nella classe di nomini leggieri; a di BUondo che nello scorso mese per conto sociale da Astarìta fu cari­ceto di biada per Barletta avendo fatto acro rimprovero pel ritorno della sua venuta da Patrasso a qui, rispose non" essere stata colpa sua ma. della Ciurma. Il Rodiauo Sebastiano Fiore giorni sono mi pregò scrivere al sig. D'Annunzio per l'acquisto di 500 mila agli, ma mi rifiutai per la poca sua buona opinione, come da mia del 24 patito marzo ti dissi Io lo prego acciò il med" non si servisse del mio nome ed io non ubbia a meritare una seconda patente di stupido. In pronto riscontro dimmi corno . (illeggibile) si trovano gli agli, e se a grani 45 il migliaio si possono avere, acquistane 400 .migliaia perché chiesti da q/ sig. Astarita.
Traspare nn certo nervosismo nel tono della missiva; è vero infatti, che lo stile di Domenico non è sempre fluido e proprio, ma in poche lettere come ih questa s'incontrano parole indecifrabili espressioni oscure che solo il contesto generale chiarisce- Del resto egli aveva ragione di risentirsi, e di dolersi degli appunti e delle omissioni altrui con tanta accorata ironia: nulla sfuggiva al suo