Rassegna storica del Risorgimento
DE CAESARIS DOMENICO CARTE; DE CAESARIS (FAMIGLIA) CARTE
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1972
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266
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266
Lucia Gorgoni
sivo, rispetto a quello estroso di Achille e inquieto di Clemente, Domenico usa ora nei suoi, confronti un tono più caldo e confidente che la coincidenza d'opinioni rafforza:.
Mio coro Nipote
Con piacere mi è pervenuto la ma del 28 caduto Loglio col decórso Corriere, perché ti sento in benessere come ti accerto di me, mercè la Provvidenza ed il mio canto modo di vivere raccomandotì di praticare lo stesso con Clemente, che saluto. Mi son compiaciuto che hai diviso la mia opinione per l'acquisto di una mezza cassa di indaco invece di una intera; poiché olire della deficienza di numerario in coi siamo, ci serve di norma come in Napoli siamo trattati ; mentre dal .-ip. Abbagnano siamo stari malamente trattari nell'ultima cassa spedita, che al par di te bo ravvisato dopo il rovescio commerciale del med"... Teramo 1* agosto 1854.
Mio caro nipote
Accusando -ricezione delle tue del 25 e 29 spirante mese, ho letto con soddisfa zinne nella prima la copia della lettera diretta al B/ne Alìprandi e siccome s'attro-vasi in Necci ano, colla seconda mi dici di aver imposto a Rinaldo di portarsi colà... Teramo 30 aprile 1855.
Nell'anno "58-59 torna: fitta la corrispondenza con Penne: probabilmente Antonio era troppo provato dal lungo soggiorno nel Bagno di Pescara per corri-spondere in pieno ai nutriti programmi e alla ferrea volontà dello zio; nelle cartelline contenenti la sua corrispondenza troveremo, infatti, le prove di un fisico e di uno spirito stanchi e di un pensiero rivolto principalmente a trovare la strada per uscire di prigione. Invece l'insistenza immutata di Domenico sugli stessi interessi, l'indefettibile assiduità per cui una lettera si succede all'altra proseguendo magari il discorso interrotto e non completato, con l'aggiunta di nuove riflessioni e riepiloghi, illustra felicemente un carattere pervicace, lina fibra instancabile. Neanche in questa nutrita corrispondenza s'incontra alcun accenno politico, salvo la notizia di un viaggio a Cbieti dell'amico De Sanctis inteso ad ottenere la grazia per il nipote Antonio (lettera del 26 ottobre 1858). E tuttavia molte di queste lettere meriterebbero di essere pubblicate e meditate; esse riuscirebbero a rivelare con chiarezza i contorni di una classe, il fondo delle coscienze che nella provincia più solitaria e sonnacchiosa del Regno, si preparavano ad un'altra vita, aspirando a compiti e responsabilità di natura politica dopo essersi provati e induriti in quelli economici e finanziari, proprio come avveniva nella più fortunata classe piemontese che si disponeva a governare un'Italia non ancora unita, attraverso le stesse esperienze.
CARTELLINA N. 4. - - La raccolta successiva comprende un gruppo di nove lettere inviate da Nicola De Cacsaris alla famiglia dal carcere di Nisida (1838-1841) e quattro lettere di Achille De Caesaris da Napoli nel 1840; vengono infine undici lettere indirizzate da Pasquale Castagna a Domenico De Caesaris nel biennio 1866-67. Va considerata a parte mia breve missiva che fu scritta a Nicola da Domenico De Collibus, la cui intonazione è assai strana: non. si comprende, Infatti, se essa formuli una minaccia ironica o se, redatta dalla mano di una persona incolta, si presti perciò ad equivoci, a meno che non vada intesa come uno scherzo di dubbio gusto. La chiusa fa propendere per la prima