Rassegna storica del Risorgimento

PRALORMO, CARLO GIUSEPPE BERAUDO DI ; MILANO ; GUERRA 1848-1849
anno <1920>   pagina <47>
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IL CONTE DI PBALORMO E LA PACE DI MILANO 47
Il De Bruck ringraziò della comunicazione riguardante la cifra della indennità, ma non ne prese atto : e: quanto al resto rispose che sia le istruzioni ricevute, sia le esigenze personali a lui derivanti dal suo ufficio di ministro del commercio, non gli permettevano di per­der tempo con una successione di rinvìi.
Radetzky, prestando ancora, una volta i suoi buoni uffici, scriveva intanto al Gabinetto di Vienna pregandolo di dare nuove istruzioni al proprio delegato. Ma il Governo sardo, ritenendo che un contropro­getto presentata* sotto la minaccia dell'occupazione di Alessandria (fissata per il 24?) sarebbe stato atto di debolezza lesivo dell'onore na­zionale, i cui interessi si era decisi di fare ad ogni coBto prevalere, per­sino sul desiderio sincero di evitare una ripresa delle ostilità, ordi­nava ai plenipotenziari di abbandonare Milano nel caso in cui l'ordine di occupare Alessandria non venisse revocato (1).
H De Bruci?, che non si aspettava cosi fiero e fermo contegno, parve alquanto, sconcertato quando i delegati sardi gii comunicarono rordine ricevuto : egli offrì allora di ridurre le pretese già avanzate, li incitò a provocare un controprogetto e li esortò*-ad aspettare* in ogni modo, l'arrivo da Vienna di nuoveistruzioni che egli aveva chiesto.
H Daborrnida domandò aTIoira se riteneva che tali istruzioni lo autorizzerebbero a sospendere definitivamente l'occupazione di Ales­sandria. Il De Bruck dichiarò di ignorarlo : confessò anzi di aver do­mandato al proprio G-overno se doveva o no denunziare l'armistizio. Davanti a questa nuova intimidazione, i plenipotenziari sardi rom­pevano le tratal3ve, e l'indomani, 2è aprile, tutta la delegazione ab­bandonava Milano.
L'occupazione di Alessandria, e più ancora la rottura dei negoziati, ponevano il Piemonte: in. ben difficile situazione J
rTous ne pouvonS faire ni la paix, ni 3a guerre, et nous n'avons pas un trolsième parti à nutre diaposition.
Les conditìons qu'on nous fftit sout par fcrop' onéreuses et nous n'avons ni argent ni armée pour reprondre l'offensive. A l'interieur wla perspective, stfest pas plus consolante.. Sé sparti hostile au gou- veioiement travaiile incessament à rendre tout gouveraement' -Kpossiblé: Oh influence lesmasses1 brutes. par des calomuies et Ics plus impudente ìnensongèS)- on bohe de. dénioraifìser de plus en plus ics troupeset le pouvoir m'les mainilióes et ne peut, ou ne
(1) Dispaccio De Launay-Daborrnida, 22 Aprilo.