Rassegna storica del Risorgimento

PRALORMO, CARLO GIUSEPPE BERAUDO DI ; MILANO ; GUERRA 1848-1849
anno <1920>   pagina <49>
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IL CONTE DI BftAlOSKO E LA PAOTB DT SOLANO
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vano chiamato a Pralormo, obbligandolo quindi a issarvi stabile dimora.
Il padre di lui, dopo un esordio promettente nella carriera della magistratura, aveva avuto la malaugurata idea- di ritirarsi nelle sue terre, -dedicandosi aU'amministrazione delle medesime con risultato così disastroso,-che si era reso necessario interdirlo ed allontanarlo da Pralormo per liberarlo dai parassiti dei quali si èra circondato.
Erano i tempi fortunosi della dominazione francese : il vento della rivoluzione era passato anche su Pralormo, abbattendo i merli dell'antico castello, previo saccheggio in nome della libertà. Il passato non sosteneva più col suo prestigio i membri delle antiche famiglie j il presente appariva più che mai incerto a causa delle dilapidazioni paterne, che avevano ridotto ai minimi termini la ricchezza fondiaria della famiglia ; l'avvenire si presentava assai poco promettente, spe­cialmente dopo che, ritirandosi in campagna, il giovane Carlo si era volontariamente preclusa la via ai pubblici uffici, la quale, nell'onni­potente burocrazia napoleonica, poteva serbare probabilità di ascesa a più alti destini.
Eppure il futuro ministro non si perse d'animo un solo momento. Carattere eminentemente pratico e positivo, natura energica ed aliena da ogni debolezza sentimentale, subito si. diede a considerare, quale fosse il modo migliore per uscire dalla situazione che la sorte avversa gH: aveva creato.
Valido appoggio egli trovò nella madre che, mentre il figlio rior­dinava gli affari garbugliati dell'azienda domestica e sorvegliava da vicino il lavoro delle poche terre salvato al naufragio generale, non reputava menomare la sua dignità di gran signora, recandosi con una carretta tirata da' un magro ronzino a .vendere al mercato del vicino Poirino i prodotti degli ortaggi che crescevano sotto la sua immediata sorveglianza.
Il saccheggio, in verità piuttosto blando e parziale, del castello era stato un episodio senza premeditazione e senza forti conseguenze nei rapporti tra i castellani :.e la maggioranza della popolazione. I Pra-tanesi avevano sacrificato alla moda del giorno, ma in fondo i si­gnori del luogo non erano mal visti ; prova ne è che dovendo eleggersi un sindaco, secondo i regolamenti francesi:, elevavano a tale ufficio, malgrado la sua giovanissima età U conte Carlo, che compiva allora diciannove anni soltanto*
E quest'umile carica fu il principio della sua fortuna. Poiché de­ciso ad aprirsi a qualunque costo una strada nel mondo, egli si valse