Rassegna storica del Risorgimento

PRALORMO, CARLO GIUSEPPE BERAUDO DI ; MILANO ; GUERRA 1848-1849
anno <1920>   pagina <52>
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A. POSZA DI 8. MASTINO
peva assumere quando intendeva ricordare ai sudditi il rispetto dovuto ai suoi diritti divini. Ma questa volta egli aveva trovato il suo uomo, n conte di Pralormo non intendeva cedere, e forte della testardag­gine ohe fu sempre sua dote, o suo difetto (secondo le opinioni), non si lasciò intimidire dalla solennità del tono, né convincere dai ragio­namenti del Sovrano. Dichiarò formalmente che avrebbe accettato quella missione solo per spirito di obbedienza, ma che, per precisare bene i limiti della propria responsabilità, non si sarebbe mosso se non dietro un ordine scritto, chiaro e tassativo.
Carlo Felice dovette cedere j il Pralormo parti per Vienna, e in breve acquistò la fiducia del Mettermeli che lo volle come rappresen­tante Sardo al" Congresso di Verona.
Dell'opera svolta da lui ih quell'occasione, si occuparono il Fa­rmi, il Bianchi ed altri; tutti però con reminiscenze a posteriori e con critica superficiale, origine di giudizi non sempre sufficientemente ponderati. Così si spiega come al Pralormo possa essere stata creata una fama di fautore dell'Austria, mentre in realtà la sua corrispondenza, e più ancora la sua azione, dimostrano che egli fu quello che doveva essere, un fedele servitore del suo Re, e perciò, trattandosi di un Re di Casa Savoia, del suo Paese.
Con più larga documentazione e con più profondo studio rievocò la figura e rintracciò l'azione del. delegato sardo al Congresso di Verona il padre Bario Rinieri nel suo libro : Lo Statuto ed il giuramento del Re Carlo Alberto.
È un vero peccato che il materiale abbondante e diligentemente vagliato che costituisce la base di quest'opera, sia messo ai servizio di intendimenti antipatriottici e a sostegno di tesi settarie, svolte in forma cosi acrimoniosa ohe ne rimane molto sminuito il pregio del lavoro- J
Quali fossero i veri sentimenti del Pralormo, appare da una lettera che egli scriveva al marchese Alfieri all'aprirsi del Congresso di Verona, e che giova qui riprodurre perchè lo stile in cui ossa ò vergata vale a dare un'idea del carattere dell'uomo :
L'expropriation forcée- (la diseredazione) contee le proprié- taàredu "Ehéatre (Il principe di Carignano) va mal. Le principal crean­ti eier (Carlo Felice} .'est mis dans la tété que les juges doivent fairo s. tonte la besògnej tandis que lui veut restar simple temoin. Au sur- plus on n'a pas ancore pensò à so pourvoir des pièces probantes sur la mauvaise administration du 3>ébiteur principal (la colpabilità a del Principe).,