Rassegna storica del Risorgimento

CONFALONIERI FEDERICO; PO NAVIGAZIONE 1820; PORRO LAMBERTENGHI
anno <1972>   pagina <521>
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La navigazione a vapore sul Po
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nava a migliorare: da un lato Modena che non concedeva esenzioni, dall'altro la società del battello a vapore che insisteva a non pagare i dazi dovati. Come è assai noto, essendosi tntti gli scritti che hanno trattato àéiVEridano limitali a questo episodio, durante il mese di settembre di quell'anno ebbe luogo il famoso viaggio del Confalonieri, del Porro, del Pellico, del Monti e di altri illustri personaggi sul battello a vapore. Occorre qui ricordare che proprio in quei giorni il governo austriaco, allarmato per la scoperta delle prime cospirazioni, aveva promulgato il 29 agosto la notificazione contro i carbonari, che comminava severissime pene a tutti coloro che avessero fatto parte o fossero stali a cono-scenza di una setta. Nonostante ciò, il Pellico aveva profittato di questo viaggio per tentare di aggregare alla carbonerìa alcune persone con cui si sarebbe incon­trato: famoso l'abboccamento con il conte Giovanni Arrivahcne nella sua resi­denza di campagna. Appena rientrato a Milano, il 13 ottobre, Silvio Pellico veniva arrestato, non però per l'attività cospirativa svolta durante il recente viaggio sul Po. Aveva inizio così quella lunga serie di arresti e processi, che si protrasse per alcuni anni sino a quando l'Austria non ritenne di aver schiacciato ogni tentativo di cospirazione e sedizione.
II governo di Milano tuttavia, nella sua burocratica lentezza, non aveva pensato di abbinare l'iniziativa del battello a vapore con quelle prime avvisaglie di ribellione, nonostante i promotori fossero personaggi assai noli in quel ristretto ambiente liberale milanese che andava compromettendosi ed anche il Pellico avesse partecipato a quel viaggio sul Po. È interessante notare, infatti, che proprio il 18 ottobre 1820, cinque giorni dopo l'arresto del Pellico, il barone Bazetta, presidente dell'I. R. Commissione per la navigazione del Po e firma­tario, quale consigliere di governo, della notificazione contro i carbonari, trasmet­teva una lunga nota " al consigliere Poli, tutta volta a lodare la nuova inizia­
li Nota del barone Bazetta al Poh* del 18 ottobre 1820. in possesso dell"A., che riteniamo valga la pena di riportare per intero: Al Sig. Consig.re Poli Commissario di S.A.R. l'Arci dura Duca di Modena.
Una Società di Signori Milanesi penetrati da lodevole fervore di mettere in opera a vantaggio del Commercio le utili scoperte, hanno con vistose spese e non mediocri core attivata sul Po la navigazione mediante ì Battelli a vapore.
Un tal metodo di Navigazione come quello che risparmia le spese di attiraglio nel rimontare e che accelera la velocità della mossa della Nave, sembra utilissimo espe­diente per animare Torà languente commercio, che operasi per le acque del Fiume stesso.
Sono notissime le cause die allontanano i commercianti dal prevalersi delle acque di Po pel trasporto delle merci, e che fanno pe' trasporti preferire la via di terra. Il gravissimo, e vessatorio sistema di tasse in corso a peso de Naviganti, la spesa sensibile che costa il trasporto delle mercanzie nel rimontare in confronto delle spe*e dipendenti dalle facili comunicazioni per terra, il risparmio di tempo che ne' tra­sporti di rimonta offrono le seconde in confronto alla Navigazione pel fiume, ne sono le principali.
La navigazione col mezzo de' Battelli a vapore ripara in gran parte il pregiu­dizio che dalle due ultime cause risente il trasporto per terra. Ma non bastano per far prosperare la detta intrapresa, che tanto utile promette al commercio i sopra ad­ditati vantaggi, che nascono dalla natura del nuovo metodo, essa ha d'uopo ancora d'essere incoraggita (sic) per parte delle Sovranità che posseggono sponde di Po e d'essere sollevata o in tutto o in gran parte dell'ostacolo che gli oppone il sistema di tasse in corso.
È provato che la massa sola delle lasse che gravitano sulla navigazione di Po