Rassegna storica del Risorgimento

CONFALONIERI FEDERICO; PO NAVIGAZIONE 1820; PORRO LAMBERTENGHI
anno <1972>   pagina <523>
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La navigazione d vapore sul Po 523
Ma il governo di Modena non si lasciò convincere dalla calorosa perora­zione del BazeUa e si trasse d'impiccio dichiarando che il trattamento riservato dalle leggi estensi ai battelli transitanti nelle sue acqne era già di per sé assai favorevole, se confrontato a quello degli altri paesi, per cui non ravvisava la necessità di concedere altre agevolazioni. Piuttosto il Polì profittava anche di questa occasione per chiedere al governo austriaco di studiare un'ampia revi­sione dell'intero sistema doganale vigente, al fine di portare un concreto miglio* ramento al languente commercio tra i due Siati. ]> Concludeva il Poli invitando l'I. R, Commissione a far presente ai soci deU'ErtaVi/io di non compiere nel frat­tempo scorrettezze di sorta: Intanto e sino a nuova provvidenza, il Sott. deve avanzare le sue premure all'I. R. Coimn. di far conoscere con quel mezzo che crederà opportuno, alla Società della Barca a vapore le facilitazioni che le sono concesse,2) avvertendola a riparo d'inconvenienti, di prestarai all'incontro, passando nelle acque modenesi del Po* a professare il dovuto dazio .3)
Nonostante le molte difficoltà, VEridano continuava t suoi viaggi. Giunge­vano però l'anno 1821, la rivoluzione di Piemonte, la confessione del Pellico, la fuga del conte Porro. Faceva seguito la seconda ondata di arresti ed a dicem­bre quello di Federico Confalonieri; la dolce e piacevole atmosfera milanese d'un tempo si era mutata in incubo angoscioso, ovunque sospetti, delazioni; con­danne durissime che distruggevano brutalmente i sogni non si potrebbe defi­nire altrimenti i progetti dei cospiratori di chi aveva sperato di poter mutare lo stata quo in Lombardia.
La società del battello a vapore, con l'arresto di due soci, Confalonieri e
t) In quegli anni si svolgevano a Milano le trattative per la sistemazione della navigazione sul Po tra i cinque Stati eoUitorali. Il commissario del duca di Modena, consigliere Poli, in più occasioni tentò di indurre l'Austria u migliorare in via ge­nerale il sistema doganale vigente per favorire la ripresa del commercio, senza ottenere tuttavia alcun risultato.
In questa nota deil'8 novembre 1820 all'I, R. Commissione, il Poli caldeggiando una maggiore liberalizzazione dei commerci grazie ad una riduzione dei dazi, scrì­veva: Ma polche cade qui in acconcio di trattare di favor] da accordarsi al com­mercio, Eia permesso al sott. di fare presente all'Imp. R. (.'.OHI. che un cosi rilevante intento non potrà giammai conseguirsi, se le viste si limitino soltanto alla naviga­zione del Po, né si estendano principalmente agli oggetti di rispettiva importazione ed esportazione, e non si curino i mutui bisogni tra Stato e Stato non tanto per le produzioni industriali, ma specialmente per quelle del suolo con favorirle di spe­ciali esonerazionl di dazi. Unicamente in questa maniera sarebbe il pub. generale commercio essenzialmente promosso, ed assistito, e potrebbe restare in conseguenza animala- e protetta non tanto la navigazione della Barca a vapore, ma quello purancbe d'ogni altro legno che transita sul Po. Anche negli oggetti di finanza, piuttosto che a misure parziali conviene attenersi a provvidenze che nel loro risultato possano far conseguire quel fine, che più essenzialmente togli a la causa degli inconvenienti, è come si verifica nelle circostanze, è più atto a riparare all'attuale stagnazione del com­mercio; al quale scopo miravano sempre i passati Trattati che in tale rapporto stipulavano particolari minorazioni di dazi .
Nota in possesso dell'A.
?) Veniva concesso, per sveltire le pratiche doganali: di eseguire i daziali colla scorta dì recapiti regolari di accompagnamento, evitando le visite e le ricognizioni di pratica, salvo di eseguirle in caso di sospetti di frode . Istruzioni del conte Mu-narin'i al Polì del 4 novembre 1820, in possesso dell'A.
3) Nota Poli airi. R. Commissione dell'8 novembre 1820, citata.