Rassegna storica del Risorgimento
CALANDRELLI ALESSANDRO; STATO PONTIFICIO STORIA 1849-1853
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1972
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// caso Calandrclli
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soltanto, almeno a quanto ci consta, l'anonimo libellista autore di un volume su La rivoluzione romana in cui, trattando dei danni subiti da alcuni edifici romani al tempo del l'assedio, vergava un violento atto d'accusa:
Autore precipuo di queste vandaliche operazioni fu il Colonnello Alessandro Calandrella nome notissimo nei fatti della rivoluzione a cui servi già da lungo tempo. Egli fu uno dei complici nelle congiure del 1830, e 1831; legato strettissimamente ai faziosi per amicizia e per opinione. Da molti processi per fellonia intavolati e concimisi in Roma vien comprovata ad evidenza la reità di CalandrelJi, il quale apparisce sempre aggregato e promotore caldissimo della fazione nemica dell'ordine pubblico e del potere temporale del Papa, a cui per altro con mentita larva d'ipocrisia mostrò per lo passato devozione e obbedienza. Nella giornata famosa dei 16 novembre portossi ancor egli con altri ribelli parricidi a dar l'assalto al palazzo apostolico del Quirinale, e con Federico Torre appuntò, a quel che dicesi, il cannone contro al proprio Sovrano.2 Per li quali meriti la Repubblica l'ebbe in altissimo credito e sollevollo al grado di colon* nello e al ministero della guerra. Fn dei più accaniti nella disperata difesa di Roma contro l'esercito francese, e a lui si dee in gran parte, come alla Commissione delle barricate, la distruzione delle ville e delle case, fatta, come ve demmo, più per odio che per istrattagemina militare. Cadde in sospetto d'aversi appropriato la roba altrui; e il sospetto cangiossi in certezza, quando fatta perquisizione nella sua casa, vi furon trovati non pochi arredi dei più preziosi tolti alle case religiose e ai luoghi pii. E pure dalla Repubblica fu nominato, come ai disse, a Presidente della Commissione istituita a giudicare gl'ingiusti usurpatori. 3) Ma di lui siane detto a bastanza .4)
Se abbiamo riportato per intero un brano cosi infarcito di deformazioni sia sul piano dei dati, sia su quello della loro valutazione, lo abbiamo fatto perché esso se non altro ha il merito di portarci dritti al centro della questione, che è quello dell'azione penale intentata dalla restaurata autorità giudiziaria del Papa nei confronti dell'ex-triumviro, azione che sarà stranamente inficiata dallo stesso vizio di forma riscontrabile nel passo sopra riportato, e per il quale una scella politica in senso rivoluzionario costituisce già di per sé un atto di ribellione al
) Una partecipazione di Calandrelli ai moti del 1831 è tutt'altro che sicura e documentata, poiché non è chiaro se debba essere riferita a lai o al fratello Ludovico la testimonianza con cui lo chiamava in causa un inquisito (cfr. M. Rosi, L'Italia odierna, 2 voli, in 4, Torino, 1922*1927, II, p. 160). Una implicita smentita a questa accusa ci sembra ai possa ritrovare nella carriera che Calandrelli compì successivamente al 1831 nell'esercito pontificio, una carriera che si snodò regolarmente fino al 1848 e fn non di rado contraddistinta da onorificenze e incarichi di una certa responsabilità. Inoltre dei molti processi di fellonia cai fa cenno l'anonimo libellista non è rimasta alcuna traccia.
2) L'anonimo è qui ementito dallo stesso Spada che (op. cit., II, pp. 524-525) cosi riferisce l'episodio: Fu allora trasportato un cannone a Mon teca vai lo e venne confi, dato agli artiglieri Calandrelli e Torre. Si attribuisce a quest'ultimo di aver esercitalo tutti gli sforzi onde non ai sparasse.
3) La nomina dì Calandrelli a Presidente della Commissione per giudicare le requisizioni illegali fu decisa dal Triumvirato l'8 maggio 1849. Fra i vari addebiti contestati a Calandrelli in sede processuale manca del tutto quella di aver attuato distruzioni indiscriminate ai danni degli edifici di Roma.
<) S. B., La Rivoluzione Romana al giudizio degli imparziali, Firenze, 1850, p. 336 sgg.