Rassegna storica del Risorgimento
CALANDRELLI ALESSANDRO; STATO PONTIFICIO STORIA 1849-1853
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1972
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Il caso Calandrelli
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sempre più il sig. Ministro [degli Esteri] di tutta la fiducia che il Santo Padre ed io poniamo nel nuovo ministero ed esprimergli la viva gratitudine che qui si prova pel costante interessamento che egli prende pel Sommo Pontefice e per la sua causa.1) D'ora in avanti, comunque si fossero messe le cose e purché il Papa si fosse affrettato a tornare a Roma, Parigi non avrebbe avuto più nulla da eccepire.
In. fin dei conti, come più tardi ebbe modo di confidare spregiudicatamente a Nassau W. Senior il Thiers. non fu per salvare i Romani, non fu per salvare il Papa, non fu per salvare il cattolicesimo che noi andammo a Roma. Compimmo questo passo per la Francia, per piantare la bandiera francese su Castel S. Angelo, per conservare i nostri diritti su metà Italia fin tanto che l'Am stria dominava l'altra metà; e, a rincarare la dose, aveva chiosato: e Pur di non vedere l'aquila austriaca sventolare sull'asta che si alza sul Tevere io avrei calpestato cento costituzioni e cento religioni >.2)
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In questo quadro si inserisce dunque la vicenda di Alessandro Calandrelli, uno dei pochissimi ex-rappresentanti della Repubblica romana che pagò di persona la scelta fatta all'indomani del 16 novembre 1848. I Francesi erano appena entrati in Roma che egli era costretto, per difendersi dalle accuse dei delatori, a raccogliere testimonianze che potessero sollevarlo da eventuali incriminazioni.: del 10 luglio è, ad esempio, una curiosa ricevuta rilasciatagli dall'intendente delle scuderie pontificie in cui si legge:
Certifico io sottoscritto di aver ricevuto dal colonnello Alessandro Calandrelli una mula bianca appartenente a Sua Santità, che il medesimo nella requisizione dei cavalli dell! Palazzi Apostolici, credette bene di conservare, perché non andasse a perire* quale ho trovato in slato floridissimo, e affatto deteriorata.3)
Il giorno Seguente, per controbattere ad una voce che andava acquistando sempre maggior credito e secondo la quale, al tempo in cui era stato Direttore generale delle fortificazioni, aveva ricevuto dal marchese Giovanni Raimondo T orioni a una forte somma perché non procedesse alla demolizione del Teatro Apollo, di proprietà del Torlonia stesso, Calandrelli scrisse al nobile romano chiedendo con accenti accorati ( Ella che è persona di onore non sopporterà che io a cui in mezzo a tanta rovina altro non rimane che l'onore debba ingiustamente essere diffamato *') una smentita che non tardò ad arrivare: Le rispondo immediatamente, che in qualunque occasione mi si presenti dichiarerò sempre, ch'è una decisa calunnia quella che le si addebita. La sua onestà non
') Rispettivamente me! dispacci del 14 novembre, del 1 dicembre e del 4 dicembre 1849, in Le relazioni fra lo Stato pontificio e la Francia cài., pp. 415, 431 e 435 sgg.
2) N. W. Samoa, Conversatiens with NI. Thiers, M. Guizot and oiher distia-guished Persona duritig the Second Empire, Londra, 1878, p. 53. Stiamo preparando la traduzione delle Conversazioni del Senior riguardanti l'Italia.
3) Museo Centrale del Risorgimento di Ramo IM.C.R.R.'i* Carte Calandrelli (d'ora avanti C.C.), b. 118-52 (4).
4) M.C.R.R., C.C., b. 1164 Q).