Rassegna storica del Risorgimento
CALANDRELLI ALESSANDRO; STATO PONTIFICIO STORIA 1849-1853
anno
<
1972
>
pagina
<
544
>
544 Giuseppe Momagmii
Tra le Carte custodite presso il Museo del Risorgimento di Rome è conservato l'autografo di una sua Autodifesa indirizzala a un E.,n0 Principe > la cai identità non è stato possibile accertare.. In questo documento, compilato certamente dopo 'la condanna pronunziata a suo carico dal Tribunale della Sagra Consulla il 23 maggio 1851, Calandrella, chiedendo la revisione del processo, tendeva a discolparsi soprattutto delle imputazioni di delitto comune, puntando essenzialmente sulla irregolarità della procedura subita e sulla assolata mancanza di garanzie giuridiche, difetti che egli riscontrava sia nell'istruttoria, allorché, e suo dire, era stato la vittima di un complotto ordito da Nicola Saliceti, Il maestro di casa dell'Accademia ecclesiastica, corso, discendente dal rapace commissario che manomesse la città nostra al finire del secolo scorso, d'animo parimenti cupido, disleale, scaltro de' tempi, e dal più volte ricordato Domenico Farina, accanito per rifarsi d'una sua casippola che feci atterrare, ') aia nel processo, quando non si tennero in alcun conto i testi a discarico, coloro cioè che avrebbero potato confermare che la sua raccolta di libri non era stata improvvisata in pochi mesi e con il contributo delle condizioni eccezionali in coi si era trovata Roma dal 30 aprile fino al giorno dell'occupazione, ma era stata messa su con oltre venticinque anni di -appassionate ricerche. Ecco, il dispiacere più grande forse era appunto quello causato dalla distruzione di una collezione così preziosa; e Calandrella riandava ai giorni della perquisizione, quando la sua casa era stata devastata : ... tutto era brattato per disprezzo : per terra eran pezzi di vasi bellissimi trovati nell'Efcruria, vetri del secolo XV infranti, fogli strappati dai libri, stampe lorde: le pareti ricoperte d'imprecazioni e di bestende; le memorie di famiglia, i ritratti de' congiunti morti passati a colpi di stile, i capelli di mia madre arsi: ovunque le vesiigie dell'orgia... Pure io piango solo i cataloghi e i documenti degli acquisti perché mercé d'essi avrei potato dar conto dei di, luogo, e prezzo d'ogni ogetto. Questa cosa il fisco non volle apprezzarla, e sul ristretto non ne fiatò.2) E che le cose stessero proprio così come le riferiva l'ex-triumviro lo dimostra il fatto che le testimonianze scritte rilasciate in suo favore da varii commercianti e antiquari non fanno oggi parte dell'incartamento del processo ma sono invece comprese nelle Carte Calandrelli: come dire, queste testimonianze non furono mai prese in esame da chi giudicò l'imputato.
Più difficile era ribattere alle accuse di alto tradimento: Calandrelli potè puntare più che altro sulla moderazione da Ini palesata in epoca repubblicana, dal 16 novembre 1848, quando si adoperò perché la dimostrazione sul Quirinale non si concludesse drammaticamente, al 3 loglio 1849, quando evitò alla città i pericoli di una difesa ad oltranza; meriti codesti che la Corte non seppe apprezzare, come non apprezzò il fatto che in passato egli aveva difeso i soldati che avevano tentato la diserzione per fedeltà al Papa.
Da un esame globale degli elementi che il Tribunale ebbe a disposizione per formulare il suo giudizio una cosa comunque appare chiara: il processo istruito a carico di Alessandro Calandrelli fu, nella parte riguardante l'accusa di furto, un processo indiziario; in mancanza di prove precise della colpevolezza dell'imputato, la Corte, presieduta da Mona. Matteucoi, potè giudicare solo sulla
1) Il BALI.EVUIEH, op, ciiH p. 313, parlando dei preparativi per la difesa della città dopo il fallimento della missione Lesseps, ricorda tra l'altro che i Romani rovinavano da cima a fondo... i casini di campagna Farina e Cremonesi .
2) M.CA.H, C.C b, 116 fflì