Rassegna storica del Risorgimento

CALANDRELLI ALESSANDRO; STATO PONTIFICIO STORIA 1849-1853
anno <1972>   pagina <551>
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Il caso Calandrelli
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tere che non han niente che fare col nostro alfabeto; dunque tolti queste subito legi altrimenti capirebbero tutto. Bisogna che trascrivi di mano in mano tutto in luogo di due lettere metto un punto sopra* su le lettere, e lo stesso farai tu con me... J ' > in un*altra trascrizione si accenna ad un sistema per scambiare mes­saggi senza incappare nei controlli della censura: Ora fatemi fare subito due canestre della capacità di una scatola della forma tal quale quelle che si tengono Botto il letto con la biancheria con suo coperchio attaccato tutta di zeppi senza vernice o fodera semplici ma nelli bastoncelli formanti la interalatura del fondo e del coperchio fate che uno o due di essi bastoncelli sieno forali con la sabbia fino ad un certo punto ivi mettetemi lettere e sempre in cafra, ivi dei pezzetti l'inchiostro della Cina e qualche penetta ma sopratutto carta lucida o vegetale che più fina, la Dovizielli (?) mettetela bene stretta arrotolata, poi turate il buco con stucco da falegname, bene e lasciate a me il resto così una canestra andrà ed una verrà ma non dite niente a nessuno del segreto Antonini se vuol darvi sue cartoline a Luisa Tagliabò (?) bene ma non dite come fate perché a me si usa piò riguardo ed eccettuate le pizze che le spaccano per metta, il rimanente lo danno interro, anzi con Antonini e Luigia ti prego a portarti di concerto perché questo giovine merita tutto, ma silenzio circa il modo ... .2> Sgrammaticato, com­plicato, ma ingegnoso, e interessante per quell'accenno ad un trattamento parti­colare) quasi una forma di rispetto, da parte dei guardiani: e che la lettera sìa di Calandrelli lo conferma il riferimento a Celestino Antonini, finito in carcere perché coinvolto nell'attentato contro il colonnello della gendarmeria Filippo Nardoni e legato a Calandrelli da precedenti rapporti di amicizia.3Ì Certo che, visto come andavano le cose, quando leggiamo la lettera con cui il Direttore del carcere comunicava al Presidente della Consulta che Calandrelli riceveva dalla sorella i numeri della Civiltà Cattolica e dopo averli letti li restituiva al mit­tente,4) nasce il legittimo sospetto che anche questo fosse un sistema per evitare la censura, dando per di più al tutto una pennellata di sarcasmo con quello sce­gliere come tramite proprio la rivista nata da poco per difendere la Chiesa dagli attacchi dello spirito liberale. A Roma, d'altro canto, qualcosa di questo lavorio sotterraneo doveva essere trapelato, se il 19 marzo 1852 il Commissario straordi­nario per le Marche Camillo Amici scriveva al Segretario della Consulta: - Quanto alla corrispondenza... sia pure tranquilla che lutto passa per le mie sole mani... Allorché questi Sig.ri detenuti vogliono scrivere, io fo dar loro la carta conta, ed il calamajo, ma debbono scrivere affari, salute e se vogliono anche leu teratura, non amori o galanterie, molto meno speranze o autopie (sic) politi-
>) M.C.R.H, C.C, b. 116-27 '2).
2) M.CJUt C.C, b. 116-28 (1).
3) Secondo B. MIRAGLI* DA STRANGOLI, Storia della rivoluzione romana cit.. parte V, pp. 98-100, rallentato contro il Nardoni fu in realtà una montatura organizzata dalla polizia per mettere le mani MIII'A ntonrni, già impiegato postale... destituito per opi­nioni repubblicane ed, amico dei più caldi repubblicani, onde ottenere rivelazioni importanti. R. DE CESARE, op. rit~, 1, p. 27, non fa invece alcun accenno a mesto retroscena, limitandosi a riferire, nel solito stile pittoresco, una ricostruzione dà quello he definisce un attentato audacissimo . Di Celestino Antonini si veda la biografia in Dizionario del Risorgimento nazionale, 11, ad nomen.
> AJSJL, Trih. Supr. S. Consulta, Processi politici 18494870, h. 220-153-89, Let­tera del Direttore del Bagno di Ancona al Presidente del Tribunale della S. Consulta.