Rassegna storica del Risorgimento

CALANDRELLI ALESSANDRO; STATO PONTIFICIO STORIA 1849-1853
anno <1972>   pagina <552>
immagine non disponibile

5S2 Giuseppe Motisagratt
che . '> E. a quel che ci risolta, queste assicurazioni bastarono a tran q ni 11 izza re coloro che avevano il compito dì vigilare sulla buona condotta dei condannati politici.
* * *
Settembre 1851*18 luglio 1853: queste due date segnano l'inizio e la fine della detenzione di Alessandro Calandrelli nel carcere di Ancona. La sua par­tenza era infetti segnalata in tre lettere, due dello stesso 18 luglio, una del 20: la prima, spedita dal Commissario straordinario per le Marche al ministero del* l'Interno, annunziava che l'ex-triumviro, fornito di passaporto e denaro prus­siano, era partito alle 14 a bordo di un vapore con destinazione Trieste: ...il Calandrelli e prima e nell'atto medesimo della sua partenza si è dimostrato com­mosso e riconoscente per rottemi io beneficio, e... il di lui trasporto dalla Darsena al Vapore si è eseguito con tanta cautela ed esattezza, cbe sebbene abbia dovuto transitare nell'ora suindicata per alcuni punti più frequentati dì gente, nondimeno ninno si è accorto del di lui -imbarco, e solo si è saputa la stia partenza in que­sta sera, quando da me stesso è stata annunciata... .Z) La seconda lettera era indirizzata dallo stesso Calandrelli alla sorella Elisa e scritta pochi minuti prima di salire sulla nave;3 con la terza infine il console di Danimarca ad Ancona A. Verhuren comunicava la gradevole notizia... intorno la deliberazione e felice partenza di qui dell'Onorevolissimo di lei Fratello S.E. il colonnello Ales­sandro a Ludovico Calandrelli, allora residente a Berlino.4*
Non è facile stabilire attraverso quali pressioni o quali considerazioni ai sia giunti a Roma al provvedimento di grazia. Contrariamente a quanto fino ad oggi si riteneva, non è affatto certo che la decisione sia sfata presa per effetto dei passi ufficiali compiuti dai diplomatici prussiani, il cui ultimo intervento, come abbia­mo visto, risaliva al 30 agosto 1851 : appare poco probabile che la voce di Usedom, rimasta inascoltata quando si fece sentire a processo appena concluso possa avere esercitato un simile potere di persuasione a quasi due anni di distanza. Ciò nono­stante, il 9 luglio 1853 Vlndepenrlence Belge riceveva da Berlino una precisazione di Giovanni Calandrelli che, nell'occasione di una nota pubblicata dal gior­nale stesso, dichiarava che suo figlio, l'antico Ministro di Guerra a Roma, deve la sua vita e la liberazione tini carcere unicamente alle ripetute intercessioni, costantemente rinnovate, del Re di Prussia per parte del suo rappresentante in Roma Sig/ d'Usedom... .5* H che vuol dire che nei circoli politici stranieri
1) 4..S.. Trib. Stipr. S. Consulta, Processi politici 1849-1870, b. 22H-153-30. Ime-cessarne La graduatoria della attività che t funzionari ponti lì ci consideravano vietate ai detenuti: nome ri. vede, gli amori cibi galanterie venivano subito dopo le speranze
politiche.
2) Dispaccio di Camillo Amici ai ministro dc.irTni.ernn Teodolfo Mortel. A.SJX.
M-CJP.R., b. 124, f. 4345.
9:.jtL-JUL, CC b. 119-12 (1-2). Di questa lettera esistono due copie sulle quali avremo modo di dilungarci più avanti.
*) Lettera di A. Verhuren, console di Danimarca ad Ancona, a Ludovico Calan­drelli, ALCJUL, CC, b. 119-13.
Sì M.CJLR CC, h. 119-11. Lfl corrispondenza, di cui nello Carte Calandrelli resta una copia a mano, terminava con queste parole: Il Sig/ Calandrelli ricorda altresì con espressioni della più profonda gratitudine, che anche un altro dei suoi figli trovò in Prussia una accoglienza ospitaliera .