Rassegna storica del Risorgimento

CALANDRELLI ALESSANDRO; STATO PONTIFICIO STORIA 1849-1853
anno <1972>   pagina <558>
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558 Giuseppe Monsagrati
inconcludente, ed ha fatto la fine di tatti gli imbroglioni diplomatici, essendo stato nu segreto consigliere dei Francesi sulle nostre disgrazie, un cortigiano dei Preti, ma non sincero, onde è caduto; un inetto a far bene. L'ho veduto per me: ancora mi deve restituire le mie carte. Dimmi la fine di Checca, che è molto misteriosa; dimmi chiaro se che si dice dei fatti miei. Ora che è cre­pato Surzanu. ' ' aopra i fogli non si è più inteso male di me, e poi il fatto del Re ha intontito anche Berlino. Dimmi se è vero, che sia stato fucilato Gennaraccio. -* Il popolo come si conserva divoto alla Repubblica. Al Papa... fanno festa o no? Della moglie che ti ho chiesto, e di quanto ti scrivo che possa urtare Tumore di Ludovico, non ne far parola, e scrivi in segreto a me solo. Oggi ne abbiamo ventotto del mese. Io ti scriverò più di frequente cosi, ma te rispondimi sempre trascorsi una diecina di giorni, atteso che la posta la pago sempre io, e non ci posso arrivare. Dimmi se a Vito hai rilasciato ricevuta dei denari avuti, e se quella carta di cessione, che li feci, gli erbai mostrata in pre­senza di testimoni. Parla chiaro. Così sappimi dire se l'avvocato Ercoli, che era con me in prigione San Michele, è libero e sta a Roma. Te con Vito mostrali altero: non dare ascolto alle millantate sue protezioni, e che i Preti sono assassini, e non hanno amicizia per alcuno. Cosi sii sincero: dimmi chi fa l'assassino, fu Vito od altro che ti portò l'infame ambasciata di Monsignor Rossi? Quando ti sei fatto gli appunti di questo foglio, brucialo per non tenere tanti fogli in cifra: ma ricordati bene delle cose notate. Ciccio che mi faccia sapere come si fanno i cappelletti, e se, in mancanza di pollo, posso far uso di Mongana od altro, e come si fanno le pizze col cado. Dammi notizia di Pinto. Ho Ietto la soperchieria, che hanno fatto a Narducci, del facile. Pubblio che fa? Zio è in Roma? Ad Antonini mandate il mezzo foglio, e lo potete tagliare anche lungo la linea nera per farlo entrare meglio nella scatola. Oggi 28 di novembre Lodovico ha riscosso il denaro. Vi ringrazio perché la spesa non è stata altra che quella di Roma. Ora per cinque o sei mesi posso qui vivere, sebbene abbia bisogno di varie cose di dosso. Vedi dunque di far negozio col Piatto, come Pantaleoni promise di fare con una lotteria, e con lo scrigno se lo trovi per cento scadi, poiché dall'assassino di Vito non abbiamo da sperare nulla . 3> Alla copia della trascrizione erano accinse due note compilate dai frati del S. Ritiro al Gianicolo detto delle Manteliate e contenenti un nutrito elenco degli oggetti rubati. Una tal lettera osservava, con una punta di disappunto che forse cela qualche attrito, il giudice al quale era stata evidentemente affi­data la pratica con l'incarico di eseguire i necessari accertamenti che avrebbe provocato istantanee indagini, perquisizioni etc. tenne a se la polizia fino al 16 giugno 1854, senza che se ne conosca l'uso fattone; e la spedi a S.E.R.M. Pre-sid." della Sacra Consulta con assicurazione che lo scritto era dell'esule Aless." Calandrella il quale manifestava il furto commesso alle Manteliate da Vito Enei coll'annuenza del Calandrelli che aveva coll'Enei già dei rapporti come risultò
0 Probabilmente i trulla dell'avv. Giuseppe Sarzanu, membro di redazione del Costituzionale Romano 11848-184 I e deH'Oaservntore Romano (1849-1852), e uno del pilastri del giornalismo reazionario della capitale. (Si vedano in proposito O. MAJOLO MOLINAM, La stampa periodica romana detVOnocento, 2 vou., Roma, 1965, 1, p. 266 e IT, p. 678 e F. BARTOCCINI, La < Roma dei Romani , Roma, 1971, p. 110).
2) Di un Gennsraocio spia della polizia papalina parla brevemente L. PIANCIANI, eh., HI, p. 311 sgg.
*) A.SJL, Trib. Siipr. S. Consulta, Processi politici 1849-187(1. b. 220-15345.