Rassegna storica del Risorgimento
CALANDRELLI ALESSANDRO; STATO PONTIFICIO STORIA 1849-1853
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1972
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560
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Giuseppe Monsagrati
A togliere comunque ogni dubbio farce l'esattezza dell'attribuzione della lettera all'esule romano, resta una pagina della già citata opera di Pianciani sulla Rome des Papes; il Pianciani nel 1858 un anno prima della pubblicazione del suo lavoro, era stato a Berlino, dove aveva certamente ricevuto da Calandrelli, oltre al racconto delle passate peripezie, anche del materiale da usare come documentazione,1) tanto che poi aveva potuto scrìvere: Calandre ili devait écrire à sa famille pour quelques affa.tres qu'il désirait tenir secrètea, corame H eavait que l'on ouvrait loutes les lettres, il employa un alphabet en chiffres qui avait déjà été convenni La lettre fui arrété par la polke qui ne pnt la traduire, et le Pape en l'ut informe. 11 en prit preteste pour répondre à tona ceux qui Ini recomrnandent des condamnés politi qnes que Pingratitude de Ca* landrelli lui avait appriB à n'avoir plus ausane pitie des hommes de cette trempe; comme si avant il en avait eu beauceup. Un jour que le ministre de Prusse avait été voir le Pape, celui-ci Ini montra la lettre en l'aBsurant quelle contenait non seulement d'atroces injures contre sa personne sacrée, mais contro le roi de Prusse lui-mème. Chiamato in causa, Calandrelli proseguiva Pianciani non ebbe difficoltà a dimostrare que la lettre ne traitait que d'affaires d'intéret prive >.2)
A questo punto è evidente che solo una decifrazione della lettera incriminata consentirebbe di esprimere un giudizio definitivo sulla buona o cattiva fede di Calandrelli; purtroppo però il testo cifrato è stato da noi più volte esaminato, osservato, studiato senza che riuscissimo a trovarne la chiave: l'unica cosa chiara è che per quattro lunghe pagine si snodano centinaia di segni grafici, per la maggior parte lettere del nostro alfabeto e numeri arabi intervallati da altri segni incomprensibili. Né a qualcosa è servilo il consiglio che abbiamo trovato sfogliando le Carte Calandrelli e che abbiamo riportato, qualche pagana innanzi Invece del punto, uso le 1 etere... etc. -, poiché ad onta dei numerosi tentativi fatti, quello che era un messaggio muto tale è rimasto.
1) LI aprile 1858 il Pianciani da Bruxelles scrisse a Calandrelli dicendogli tra l*altro: Ho il progetto di fare una corsa a Berlino, vorrei esservi alla metà dal mese circa... Vi prego pertanto di mandarmi ÌI vostro indirizzo giacché desidero vivamente di venirvi a stringere la mano...> (M.CRJt C.C, b. 119*33 (1). Successivamente al suo soggiorno in Berlino, il Pianciani scriveva ancora a Calandrella -da Wicsbaden -3 15 giugno e chiedeva all'ex triumviro se si stesse occupando delle note che hai avuto la compiacenza di promettermi (M.C.R.R., C.C, b. 119*33 (2). Dal che si deduce che nel loco incontro i due non si erano limitati a rievocare le vicende cui entrambi avevano preso parte, ma che da parie di Pianciani c'era stata una richiesta di fonti da utilizzare nell'opera la cui stesura egli stava portando a termine; anche il passaggio dal < voi > della prima lettera al tu della seconda dimostra che, sulla base comune dell'odio al potere papale, Calandrelli e Pianciani dovevano aver raggiunto una familiarità e una concordanza di vedute che prima non possedevano.
2) L. PIANCIANI, Lo. Rome des Papes cit., IH, p. 307. Appare evidente dalle frasi qui. riportate, che la versione fornita dal Pianciani impernia la difesa di Calandrelli su due elementi fondamentali: il contenuto non compromettente della sua lettera e l'incapacità della polizia romana di decifrarla. Il secondo di questi due punti è in contrasto con quanto è invece emerso dall'esame del fascicolo processuale, Quanto alla reazione di Pio IX non abbiamo trovato nessun documento che la confermi ; quello che ai può escludere con tutta sicurezza è che nelle rubriche della Segreteria di Stato romana che riguardano i rapporti con In legazione prussiana sia registrata una nota scritta in proposito.