Rassegna storica del Risorgimento
CALANDRELLI ALESSANDRO; STATO PONTIFICIO STORIA 1849-1853
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1972
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landrelli e che, rispetto a Savelli, aveva inaugurato, nella misura consentita alla natura dello Stato Pontificio e nell'ambito alquanto ristretto della sua sfera d'azione, una tendenza meno oppressiva. ÀI punto che la quartina che Pasquino aveva fatto circolare sul suo conto,
Il ministro dell'interno Ha di Dio le qualità; Invisibile ed eterno, Ei sol sa quel che si fa.'>
potrebbe tutto sommato essere considerata come una sorta di riconoscimento della sua capacità di esercitare l'incarico restando nell'ombra. È pur vero che
10 zelo del suo predecessore e l'ultimo sensazionale processo, quello del 1853, che vide coinvolti indiscriminatamente mazziniani e moderati, avevano fatto piazza pulita dell'opposizione, ma è doveroso ammettere che appunto a partire dal 1853 non fu affatto raro che le condanne, poco dopo essere state inflitte, venissero annullate da condoni ed amnistie. Postulare un tentativo di sabotaggio ai danni di questa vaga sembianza di nuovo corso potrebbe sapere, siamo d'accordo, di fantapolitica; ma nella deprecabile assenza di uno studio approfondilo della politica sotterranea del governo pontifìcio, quella politica che si esprimeva attraverso l'oscuro linguaggio delle destituzioni, dei trasferimenti, degli spostamenti improvvisi e male giustificati di funzionari, delle lotte di potere poco chiare e solo raramente tanto clamorose da portare alla superficie i nomi dei protagonisti, non resta che procedere a tentoni, con la speranza di riuscire a impostare, magari anche grazie a ipotesi di lavoro come queste, una costruzione dalle fondamenta pia solide.
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C'è un'ultima precisazione che ci sembra opportuno fare: quando affermiamo di credere nell'innocenza di CalandréUi e nell'esistenza di una macchi* nazione ai danni suoi o di chiunque altro, non lo facciamo per aggiungere un altro nome al lungo martirologio risorgimentale che la tradizione ci ha consegnato e che in moltissimi casi è tale solo perché fa in certo senso comodo, vuoi per pigrizia mentale vuoi per un malinteso senso di patriottismo, accettare gli avvenimenti storici sotto le vesti del mito, ma semplicemente perché a questa conclusione ci inducono i dati che la ricerca ci ha messo a disposizione e che abbiamo esposto. Se poi qualcuno riuscirà, come ci auguriamo, a decifrare quella scrittura che per noi è risultata impenetrabile, non avremo difficoltà a ricrederci, sicuri come siamo che il Risorgimento fortunatamente non fu solo opera di eroi.
11 valore morale della scelta politica compiuta dal CalandréUi all'indomani della fuga del Papa da Roma è incontestabile,-perché non ci sembra che su quella scelta abbiano avuto alcun peso immediato considerazioni di tipo utilitaristico, ove si tenga conto della sua condizione di militare di carriera: quello che egli possa aver fatto durante la Repubblica romana al di fuori del campo politico riguarda esclusivamente la sua coscienza e non può condizionare il giudizio storico.
GIUSEPPE MONSAGHATI
1} U. PESCI, I primi carni di Roma capitale (1870-1878), Firenze, 1907, p. 29.