Rassegna storica del Risorgimento
ESERCITO ITALIANO 1861-1866; STATI PREUNITARI ESERCITI 1859-186
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1972
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Massimo Mdzzrtti
<*nn figurazioni! del confine rendevano necessario tener pronta all'impiego un'ali* quota considerevole dell'esercito sulla sui solidità, essendo composta in parte da meridionali recalcitranti, non c'era da far molto affidamento, al sud il di* lagare dell'insurrezione unti-unitaria richiedeva un sempre maggiore intervento militare.
Nel 1861 nel Mezzogiorno erano impegnati 30 rgt fanteria 3 rgt grana* tieri, 19 battaglioni bersaglieri, 4 reggimenti di cavalleria e 4.390 carabinieri reali. Nel 1862 queste forze vennero ulteriormente aumentate dì 2 reggimenti granatieri. 22 rgt fanteria, 1 rgt cavallerìa ed elementi di due reggimenti d'artiglieria. Va tuttavia precisato che non tutti i reggimenti di fanterìa erano al completo, alcuni erano rappresentati da un solo battaglione; comunque su 80 reggimenti di fanteria e granatieri (12 nuovi reggimenti erano stati costituiti in quello stesso anno prelevando unità dai vari corpi), 58 erano presenti, in tutto o in parte, al sud, per un totale di 120.000 uomini, circa la metà, cioè, dell'intera forza dell'arma di fanteria, ancora pia numerosi i bersaglieri (19 big su 36).
Alla scarsa presenza della cavallerìa fu posto riparo Tanno successivo in cui furono inviati, a sostegno delle unità già elencate, altri 5 reggimenti di cavalleria che portarono il numero delle unità montate impiegate al sud, a 10 rgt su un totale di 17 dell'intero esercito. ' ' In definitiva, eccezion fatta per le armi di artiglierìa e genio (il che è facilmente comprensibile se si considera il tipo di guerra che si stava combattendo), nel 1862-63 circa la metà e senza dubbio la parte più salda moralmente dell'intero esercito italiano, fu impegnata al sud in un servizio irto di perìcoli e privo di gloria .2* I margini di sicurezza erano per conseguenza assai limitati e l'Unità così fortunosamente raggiunta poteva andare in frantumi al primo serio urto. Con ogni probabilità fu anche la coscienza della situazione di estrema debolezza in cui si trovava la nuova forza armata ad influire sulla risoluzione dei problemi connessi allo scioglimento dell'esercito meridionale garibaldino, risoluzione che si era tra* scinata per lungo tempo.
Il congedamento dei volontari di Garibaldi presentò una serie di problemi totalmente diversi da quelli che si ponevano per l'esercito delle Due Sicilie. Anche in questo caso le preoccupazioni politiche influenzarono grandemente le decisioni adottate dal governo di Torino. Dello scioglimento del* l'esercito meridionale altri si sono già occupati diffusamente;3) ci limiteremo, quindi, a riassumere la questione per sommi capi. La fermissima determinazione del Cavour di liquidare qualsiasi punto di forza rivoluzionario coincise con analoghe preoccupazioni del Fanti, divenuto ministro della guerra, il quale interpretava fedelmente, peraltro, l'atteggiamento dell'ufficialità dell'esercito. Queste due pressioni, quella del politico e quella dei militari, finirono per avere ragione delle resistenze di Vittorio Emanuele II, il quale, meno prevenuto contro i volontari, valutava pia. esattamente quanto fosse modesta
) C. CESAMI, L'esercito italiano nella repressione del brigantaggio (1860-1870), in Rivista militare, 1917, pp. 9*16 dell'estratto.
2) F. BAVA BECCAKIS, op. cit., p. 41.
3) Vedi a tal proposito, F. Morreste, Lo scioglimento dell'esercito meridionale garibaldino (1860-1861), in Nuova rivista storica, 1960, n. 1 ed anche P. PIERI, Le forzo armate nelVetà della destra, Milano, 1962, p. SO sgg.