Rassegna storica del Risorgimento
ESERCITO ITALIANO 1861-1866; STATI PREUNITARI ESERCITI 1859-186
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1972
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585
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Gli eserciti pre-unitari e quello italiano 585
Anche gli elementi da noi raccolti per quanto riguarda gli ufficiali si prestano ad interessanti considerazioni. Quanto alla provenienza, secondo la relazione ufficiale sulla guerra del 1866, la composizione dei quadri dell'esercito in quel-1 anno era la seguente: avevano compiuto studi presso le varie scuole prò o post'unitarie, il 43 circa; provenienti dai sottufficiali, il 50 circa; dalle milizie improvvisale in Italia Centrale e nel mezzogiorno, il 1 circa.'> Questa ripartizione percentualisiica delle provenienze a prima vista può apparire incredibile soprattutto per quanto riguarda il numero elevatissimo di provenienti dai sottufficiali.
I dati da noi raccolti ci permettono di compiere, aia pure a grandi linee, una verifica sufficientemente precisa.
La legge piemontese che riservava ai sottufficiali un lerzo dei posti di sottotenente ogni anno, era entrata in vigore, come si è detto, nel 1853, ma anche in precedenza tali promozioni erano praticate anche se non in misura così ampia; e vi erano stati come già dicemmo, i grandi ampliamenti dì organici degli anni 1848-49. Non è, quindi, azzardato ritenere che, dei 3195 ufficiali di cui disponeva l'esercito sardo nel 1858, un terzo e poco meno provenisse dai sottufficiali. In quell'anno furono promossi, per sopperire alle necessità degli ampliamenti d'organici, 1812 sottotenenti. Nel documento non si fa cenno alla loro ripartizione per categorie di provenienza. Nella sua Lettera agli elettori di Biella . il gen. La Mann ora, che in quel periodo era stato min ist.ro della guerra, per difendersi dall'accusa di aver preferito i vecchi sottufficiali ai volontari, affermava che, oltre ai 300 sottotenenti forniti dalla scuola d'Ivrea, erano stati immessi direttamente nelle armi d'artiglieria e genio circa 150 ingegneri civili, mentre erano stati organizzati dne corsi speciali uno a Novara per la fanteria con circa 600 allievi, e uno a Pi n eroi o per la cavalleria con circa 100. Si tratte* renne, quindi, di circa 1150 ufficiali non provenienti dai sottufficiali. Tuttavia per la circostanza in cui questi dati furono forniti e per il fatto che il La Mannora abbia riferito per i provenienti dalla scuola d'Ivrea e dalla professione civile le cifre degli ufficiali incorporati, mentre per i corsi straordinari il numero degli ammessi, ci sembra assai dubbio che i non sottufficiali abbiano in pratica raggiunto le mille unità. D'altro canto, alcuni documenti pubblicati in allegato alla relazione ufficiale della campagna del 1859, pur senza
fermo la reazione di corpi territoriali a modo prussiano, il che ci darebbe dei corpi composti per intero di siciliani, napoletani, toscani, piemontesi, ecc., e sempre dimoranti in pace nella rispettiva provìncia. So che questo sistema e un elemento di pronta mobilitazione, di migliore istruzione e dì ragionevole economia, ma so pure che l'Italia è riunita da soli 10 anni, che essa non è ancora consolidata, che le nostre plebi sono ignoranti, e che massimo dopo il decentramento amministrativo, l'esercito rimane come il grande crogiuolo in cui tutti gli elementi provinciali vanno a fondersi in unità italiana. Ho potuto toccar con mano quale immenso vantaggio vi sia a trapiantare nell'Italia settentrionale un soldato del Mezzogiorno e viceversa, ed ho sempre detto che se l'esercito non avesse altra ragione di esìstere avrebbe sempre quella di essere una grande scuola d'italianità (N. MAHSKIAI, Gli avvenimenti del J870-7J, Torino, 1872, voi. I, p. 139 sgg.). Giustino Fortunato, intervenendo molti anni dopo alla Camera nella seduta del 23 marzo 1901, affermava la propria avversione alle spese militari ma si dichiarava favorevole al reclutamento nazionale per far progredire il paese sulla strada dell'amia.
0 Relazione Ufficiale 1866, p. 6.
-2) P. PtEtu. op. cu,, p. 295.