Rassegna storica del Risorgimento
MUSEO CENTRALE DEL RISORGIMENTO MOSTRE
anno
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1972
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pagina
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602
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6Q2 Alberto M. Ghmlberti
Vetrine: 37. Associazioni femminili mazziniane: 38. Edizioni degli eritti di Giuseppe Mazzini; 39. La morte di Mazzini.
Tabelloni: 4041-42. Dopo la morte e i funerali di Mazzini.
Mito e realtà, semplice testimonianza e creazione di fantasia, staremmo per dire poesia e prosa, si accompagnano e si alternano in quéste grandi srhede ideali. Gli amici e gli avversari, le persone che egli amò con tutta l'anima e i tiepidi, i Umidi, i delusi che lo abbandonarono sono le dramatis personae che si agitano su un grande palcoscenico, che non comprende solo l'Italia, ma la Francia, la Svizzera. l'Inghilterra del secolo XIX, del secolo in cui i poeti cade* vano sul campo di battaglia, i più nobili spiriti morivano per la libertà, e non soltanto per quella della propria patria. È il secolo della Santa Alleanza dei re, ma è anche quello in cui Mazzini scuote le coscienze con il suo appello alla Santa Alleanza dei popoli. Governi e polizie, con il tristo aiuto di delatori pagati, con le stesse defezioni di uomini ieri entusiasti, oggi resi scettici o pavida dagli insuccessi, potevano illudersi di averlo sconfitto, ma il grido di Giordano Bruno davanti ai giudici romani poteva essere anche il suo grido; Maiori forsan cum timore sententiam in me fèrtis quam ego accipiam . Chi si sia fermato un istante davanti al libriccino listato a lutto Ricordi dei fratelli Bandiera non può non essere rimasto colpito dal motto scelto da Mazzini per sottolineare il significato del sacrificio di quei generosi caduti: Et si religio jusserit, signemns fidem sanguine . Le parole di Santa Caterina non sono Scelte a caso da chi aveva invano cercato di impedire quel tentativo, ma esaltava ora la testini o-nianza, il martirio, dei tràgici protagonisti. Potrete dire che quest'uomo si è ingannato; non potrete mai dire che vi ha ingannati . E Come poteva ingannare chi aveva dettato il mirabile primo proclama del Triumvirato romano? Noi non possiamo essere repubblicani senza essere e dimostrarci migliori dei poteri rovesciati per sempre. Libertà e virtù, repubblica e fratellanza devono .essere inseparabilmente congi unte. E noi dobbiamo darne l'esempio all'Europa... Si tratta di provare all'Italia e all'Europa che il nostro grido " Dio e il popolo " non è una menzogna, che l'opera nostra è in sommo grado religiosa, educatrice, morale, che false sono le accuse d'ini;o 11eranza, d'anarchia, di sommovimento avventate alla santa bandiera, e che noi procediamo, mercé il principio repubblicano, concordi come una famiglia di buoni, sotto il guardo di Dio e dietro alle aspirazioni dei migliori per genio e virtù alla conquista dell'ordine vero, legge e forza associate.
Non tutti, certamente, potevano o volevano intenderlo, ma nessuno poteva imputargli di non avere proclamato sempre e alto il suo credo. Non era orgoglio, ma riconoscimento di realtà quello che egli scriverà all'editore Duelli il 5 marzo 1861 : Parlai quando tutti tacevano . Che era il più tardo commento all'invettiva gridata nel settembre 1849 Ai signori Tocqueville e Falloux, ministri di Francia: Voi siete ministri di Francia, signori; io non sono che un esule... Pur non vorrei mutar la mia sorte con voi. Io porlo con me nell'esilio la calma serena d'una pura coscienza. Posso levare tranquillo il mio occhio sull'altrui Volto senza temenza d'incontrare chi mi dica: tu hai deliberatamente mentito. Ho combattuto e combatterò senza posa e senza paura, dovunque io mi sia, i tristi oppressori della mia patria, la menzogna qualunque sembianza essa vesta, e i poteri che* come il vostro, s'appoggiano a mantenere o ricreare il regno del privilegio, sulla corruttela, sulla forza cieca e sulla negazione del progresso dei popoli; ma ho combattuto con armi leali; né mai mi sono trascinato nel fango