Rassegna storica del Risorgimento
MUSEO CENTRALE DEL RISORGIMENTO MOSTRE
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1972
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608
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608 labri e periodici =
classe politica che opera l'unità d'Italia. Sostanzialmente nulla cambia; il fallo di fondo, nonostante gli avvicendamenti esteriori, è < In continuità del dominio delle classi da sempre al potere (voi. II, p. 190).
La narrazione, sempre incalzante e briosa, incisiva ed efficace, se rende l'opera di agevole lettura, per certi aspetti le conferisce un andamento spesso cronachistico. 11 gusto del bozzetto e del chiaroscuro intenso, l'accondiscendenza alle varie voci ed ai e si dice non sempre giovano alla presentazione delle vicende storiche. Un conto è riconoscere che non esiste una scienza storica oggettiva al di li dell'onestà d'intenti e della serietà professionale in genere dello storico ; ed altro sono la parzialità e la superficialità della ricerca.
Avendo a disposizione il ricco materiale archivìstico di alcune famiglie nella trattazione delle vicende specificamente locali , gli anturi hanno trascurato, inten* rionalmente o meno, altre fonti edite ed inedite. Fra l'altro, è difficile stabilire se non abbiano l'etto o se non abbiano voluto dar peso a quanto ha scritto Domenico Spadoni sulla situazione del Fermano in quel periodo ed in particolare sui moti del 1817 e sui loro protagonisti.
CARLO VERDICCI
Risorgimento Veneto (Quaderni.del Comitato veneziano dell'Istituto per la storia del Risorgimento italiano, 1, a cura di GIOVANNI PILMNINI); Venezia, Libreria Universitaria Editrice, 1972, in 8 pp. 152. L. 1.500.
D. presente volume, che raccoglie alcuni saggi di Pillinini, Giusti e Paladini, si raccomanda per due motivi; innanzi tutto quale prova dell'attività del Comitato ve. neziano, tramite conferenze, pubblicazioni, partecipazione a congressi ecc., e poi per l'impostazione indicata nelle linee generali dal Pillinini a proposito del Risorgimento veneto che ba caratteristiche del tutto peculiari rispetto a problemi consimili, dibattuti in altre regioni italiane. Egli parla infatti di un Risorgimento veneto e non semplicemente di un Risorgimento nel Veneto. In altri termini non si tratta di studiare la presenza di un fenomeno in una regione particolare, ma di studiare la storia di una regione per quello che essa contò o non contò entro l'arco dell'esperienza risorgimentale. In questa prospettiva riceve luce anche il problema ilell'anti risorgimento nel l'area veneta, antMsorgi mento che non va inteso rome semplice opposizione al moto unitario, bensì come un atteggiamento che è la conseguenza di certe premesse storiche, sociali, religiose, economiche. Fremesse di cui nel periodo postumitario si sarebbe dovuto tener conto anche in sede politica ( pp. 10-11).
In realtà viene così a configurarsi lo studio della società veneta (nelle sue classa, nelle sue ideologie, nelle sue stratificazioni economiche, nelle strutture amministrative ecc.), anche oltre il moto risorgimentale secondo una prospettiva non più strettamente politica (indipendenza, liberalismo, democrazia, lotta contro la dominazione straniera ecc.), ma più ampia e complessa. Àgli studiosi ora la risposta.
RENATO GIUSTI
Figure e gruppi della classe dirìgente ligure nel Risorgimento. Studi di: L. GIGLIO CELESTI, E. COSTA, G. GRASSANO, B. MONTALE, O. CONFESSORE (Istituto per la storia del Risorgimento Italiano - Comitato di Genova. Documenti, saggi e ri* cerche. 2); Genova, 1971, in 8, pp. 204. S.p.
La pubblicazione del volume miscellaneo su Figure e gruppi della classe diri* gente ligure del Risorgimento, resa possibile col contributo del Consiglio Nazionale delle Ricerche, fa seguito all'altro volume, anch'esso miscellaneo, su Figure e gruppi della classe dirigente piemontese, pubblicato nel 1968 dal Comitato di Torino dell'Istituto per la storia del Risorgimento italiano, e si inquadra nell'ambito di una va* sta ricerca promossa dai CNR stesso e svolta dai Comitati regionali dell'Istituto per hi storia del Risorgimento italiano, avente come fine la pubblicazione di documenti.