Rassegna storica del Risorgimento
MUSEO CENTRALE DEL RISORGIMENTO MOSTRE
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1972
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Libri e periodici
mentì del clero francese, -timori di prandi rivòlgi menti sociali, conseguenze dei fatti che concernono la guerra e la rivoluzione in li alia, in un quadro europeo.
Se nei pruni rapporti dei Fot-nari da Parigi sono senz'altro da segnalare le di srussi oni e gli apprezzamenti della Cantera dei Pari, le di riti a razioni del Cuizot (circa le riforme nello Stato pontificio, pp. 48, 54), oppure le preoccupazioni per l'insurrezione siciliana e le sue conseguenze i pp. 55, 65), le occasioni di sommosse popolaci in Parigi, ecc., già definita era nel febbraio dei '48, alla vigilia dell'insurrezione, la poli* tiea italiana di Luigi Filippo che sarebbe venuto in soccorso del pontefice (se fosse stato costretto con la violenza a concedere la costituzione, pp. 69, 74, 76). Ma gli eventi immediatamente successivi, con 'la sommossa, la fuga della famiglia reale, la nomina del Governo provvisorio e la proclamazione nella repubblica in Francia, spostarono di fatto i termini della questione, come risulta dai dispacci del Fornari ohe si sofferma a lungo sulla situazione francese (parlando del ristabilimento dell'ordine, dell'ascendente di Pio IX sol popolo, dell'adesione del clero al nuovo ordine ecc.), dalla nota del Lamartine che enuncia i criteri dì politica estera del nuovo Governo, e infine dal primo colloquio tra il Nunzio e il Lamartine (pp. 104-109), durante il quale il Fornari tenne a ribadire il carattere dei rapporti tra Francia e Santa Sede, tra la Chiesa e lo Stato, affermando che quando o la volontà o la necessità menino ad un cambiamento, questo cambiamento non potrà mai operarsi senza l'intervento ed il consenso della Santa Sede; che quei rapporta, riguardando tutta la chiesa di Francia, né essendovi nella chiesa di Francia alcuna autorità superiore che possa rappresentarla, non v'è chi possa avere il diritto di trattare di simili materie; ohe se vi fosse qualcuno ohe osasse pretenderlo, si costituirebbe, con questa sola pretensone, refrattario alla decisione della Santa Sede e non potrebbe aver valore alcuno la convenzione che pretendesse di fare (p. 107).,
Il che. se coinvolgeva per un verso 11 concordato, l'interesse della religione e il bene della Francia (come si desume anche dalla lettera di Pio IX del 18 marzo '48, pp. 114, 115), per l'altro concerneva indirettamente le prese di posizione di qualche ecclesiastico per l'indipendenza della Chiesa dallo Stato (p. 98), l'interferenza di cattolici in questioni di competenza pontifìcia (p. 97), il progetto dell'arcivescovo di Parigi per un sistema elettivo dell'episcopato francese (pp. 110, 126, 139), le eventuali misure contro il olerò ecc. Il Nunzio, che manteneva - - all'inizio - - rapporti ufficiosi con hi repubblica francese, trovava il conforto dell'A monelli. dell'Orioli o del Pontefice nella sua azione diplomatica specie per le continue assicurazioni da parte del Lamartine sulla libertà della Chiesa in Francia (pp. 154, 158), mentre ri accentuava lo spirito di moderazione e di ordine (pp. 162, 171); è da dire che nel medesimo torno di tempo si andavano precisando in Roma gli orientamenti intorno alla guerra in Lombardia, alla posizione di Pio IX che, a detta dell'Orioli, non professava certamente i principi politici del suo nuovo ministero (p. lTSjiSain tale quadro italiano si devono valutare le relazioni tra Francia e Stato pontificio, percorse dal hit moti/ della disponibilità o meno del governo francese a sostegno della sovranità temporale (pp. 176, 191, 213, 260, 298 e sgg.), della politica, interna è acuto osservatore il Fornari che ampiamente riferisce tanto su questioni squisitamente ecclesiastiche (pp. 198, 216, 239, 266), quanto sull'insurrezione parigina del giugno, sul Cavai-anni e. sol nuovo ministero ecc. (pp. 247, 260, 269). La realtà politica della Francia non permetteva però a Pio IX di nutrire eccessive lusinghe di aiuto francese, nell'agosto del '48. allorché ad una precisa richiesta fece riscontro l'evasiva risposta del Cavaignar (pp. 804, 314, 331, 3411, mentre l'armistizio Salasoo, La mediazione franco-inglese tra Austria e Sardegna, l'occupazione austriaca di territorio pontificio, la possibilità di una conferenza europea ecc. concorrevano a complicare sempre di più la situazione italiana, radicalizzando i contrasti fera un Sovrano ed i suoi sudditi con lo sbocco dell'uccisione di Pellegrino Rossi, la fuga di Pio IX a Gaeta e la proclamazione della repubblica romana (cfr. M. Cessi Drudi, Contributo alla storia della Conformità di Gaeta, in Rassegna storica del Risorgimento, 1958, pp. 219-272, e A. M. Chisalberti, Roma da Mazzini a Pio IX, Milano, 1958, passimi La seconda parte del volume, che si salda col II di prossima pubblicazione, riguarda in particolare il sottile gioco