Rassegna storica del Risorgimento

MUSEO CENTRALE DEL RISORGIMENTO MOSTRE
anno <1972>   pagina <617>
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Libri e periodici 617
ROBERTO RUKMIXI, La questione regionale dall'unificazione alla dittatura (1862-1942) (Pubblicazioni dell'Istituto per la Scienza dell'Amministrazione Pubblica: Studi e Testi, 2); Milano, Ginffrè, 1971, in 8, pp. 485. L. 6.600.
Il volume, che s'inserisce in un'organica ricerca sulle vicende del regionalismo e dell'amministrazione locale italiana dall'Unità in poi, promossa dall'Istituto per la Scienza dell'Amministrazione Pubblica, rappresenta, in un certo senso, il raccordo fra la ben nota opera di Adriana Petracchi su Le origini dell'ordinamento comunale a provinciale italiano (Venezia, 1962), e quella. Forse meno conosciuta, ma certo non meno pregevole, di Ettore Roteili su L'avvento della regione in Italia (Milano, 1967).
He scritto l'autore nella sua premessa: La presente ricerca è volta così a far luce ed a ricostruire nelle linee essenziali il complesso di istanze prò e contro il fico uoscimento di una più o meno ampia '" libertà d'azione " per le formazioni regionali e sopraprovinciali, e prò e contro l'adeguamento a queste dell'apparato e dell'azione dei poteri statuali, nonché il complesso di realizzazioni soprattutto in quest'ultimo campo, sviluppatesi nel periodo che va dal ritiro dei progetti regionalistici minghet-tìani da parte del Ricasoli, all'ultimo atto con implicazioni regionalistiche del regime fascista, la legge urbanistica del 1942. Cura particolare è stala dedicata anzitutto al­l'analisi delle connessioni fra la battaglia per 1"* autonomia " ed il " decentramento " regionale e per la " regionalizzazione " dell'amministrazione periferica e delle attività statali, ed i problemi concernenti la revisione ed il consolidamento degli equilibri politici e sodali, amministrativi e finanziari dello Stato unitario, nonché -i problemi connessi al superamento delle disfunzioni nell'organizzazione e nell'attività delle isti­tuzioni politiche ed amministrative. Si è cercato di chiarire le interrelazioni fra la "questione regionale" e/le; " questioni politiche": la lotta per il potere ai vari livelli delle forze politiche escluse dallo Stato o dal Governò, la battaglia dei diversi settori della società italiana per una libertà u dello Stato " o '* nello Stato **, in vista del sod­disfacimento degli interessi loro propri. E si è inteso far luce sulle interrelazioni fra la " questione regionale "eie" questioni organizzative " : quelle relative alla effi­cienza dell'apparato politico ed amministrativo ed alla rispondenza di questo alla realtà ed alle esigenze del paese. Un esame accorato è stato rivolto in {specie alle varie motivazioni ed alle "interpretazioni" delle questioni anzidette, che portarono a proporre per la loro soluzione forme di ordinamento sovraprovinciale e regionale. Si è cercato di cogliere le istanze concrete a breve ed a lungo termine, nei vari campi, le prospettive ideologiche, i "modelli " di carattere generale e le " idee medie ** in tema di " organizzazione " dei rapporti fra governami e governali, fra Stato e società civile, ed in tema di " organizzazione " dei pubblici poteri, che spinsero forze al po­tere, opposizioni * costituzionali M ed " anticostituzionali ", i gruppi locali, pubblicisti e studiosi a propugnare od a combattere soluzioni regionalistiche per i problemi dello Stato e della società dell'Italia unita.
Un programma, come si vede, ambizioso e del massimo impegno, ebe Ru (filli ha realizzato quasi per intero con grande accuratezza ed equilibrilo. La documenta­zione da lui studiata e messa a frutto, edita ed inedita, e vastissima, sia per quanto riguarda le fonti coeve, che per quel che attiene alla più recente letteratura sugli argo? mnti da lui trattati, e non solo italiana. Certo, data l'ampiezza del disegno, alcuni problemi rimangono ancora non del tutto chiariti, varie questioni richiederanno ulte­riori approfondimenti. Nel completisi;, tti.'avìn, bisogna dare atto al Ruffilli di essere riuscito felicemente nella difficile impresa e di aver fatto compiere un notevo­lissimo passo avanti alla nostra storia delle istituzioni politiche ed amministrative.
Qualche riserva può essere avanzata nei confronti del metodo del Ruffilli, ten­dente a porre sostanzialmente sullo atesso piano istanze propriamente regionalistiche e istanze di decentramento burocratica su base regionale, di modo che non di rado, nel corso della ricerca, problemi e prospettive di natura eminentemente politica ititi-scono nei grande calderone dei programmi e dei tentativi tecnico-organizzativi di mi glioramento della pnbblica amministrazione. In alcune occasioni, inoltro, si sente la mancanza di qualche sondaggio, por lo meno, al fine di accertare l'ampiezza ed il ea