Rassegna storica del Risorgimento
MUSEO CENTRALE DEL RISORGIMENTO MOSTRE
anno
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1972
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pagina
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623
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Libri e periodici 623
non fu che un nuovo episodio di trasformismo, più che altro, un episodio in qualche modo incidentale dell'antica guerra tra toscani e piemontesi che si contendevano la direzione della vita ipolitica, ma soprattutto economica del paese... da cui il Mezzogiorno era stalo e continuava ad essere escluso (p. 392).
Tuttavia, a giudizio di Capone, quell'alleanza tra meridionali e toscani finiva col rispondere in qualche modo* ad una certa scelta politica, in senso liberistico e privatistico, contraria all'accentramento e allo statalismo (p. 394) della Destra, e quindi a una soluzione autonomistica dei problemi del Mezzogiorno. E se scarse possibilità di riuscita poteva avere tale linea, data l'arretratezza delle strutture meridionali e poveri infatti, furono i risultala della politica del Nicotera politicamente astratta appare al Canone, almeno per quel -tempo, la prospettiva statalista indicata da un Sedie o da uno Spaventa* Infatti, anche se forse teoricamente più adatta a favorire un intervento dello Stato nel Mezzogiorno, in concreto essa significava il perpetuarsi della politica della Destra, e quindi il perpetuarsi del predominio delle regioni centro-settentrionali che la sostenevano > (p. 396).
Il lavoro di Capone, dunque, rappresenta un contributo di notevole interesse, oltre che ad una più approfondila ed originale indagine sulla questione meridionale , anche ad una più ampia conoscenza, in generale, dei problemi del primo quindicennio di vita unitaria, e delle cause del fallimento della polìtica dei moderata, tra le quali determinante fu, appunto, la mancata soluzione del problema del Mezzogiorno.
Fra i meriti della ricerca è la lucida utilizzazione di una ricca documentazione: dalle carte reperite nell'Archivio centrale dello Stato di Roma, nell'Archivio di Stato di Napoli, nel Museo centrale del Risorgimento di Roma e in quello di Milano, agli Atri parlamentari, sempre di utile consultazione, a diversi carteggi privati, alla stampa e alla pubblicistica del tempo.
PAOLA CINTOLI
MARIO BBLABDINELU, 72 conflitto per gli exequotur (1871-1878) (Nuovi saggi. 60); Roma, Edizioni dell'Ateneo, 1971, in 8, pp 138. L. 1.800.
Corredato da una utile silloge di documenti, il presente saggio ripercorre (con diligenza e aggiornata bibliografia) un periodo particolarmente importante pei rapporti tre lo Stato e la Chiesa all'indomani della legge delle guarentigie fino all'avvento della Sinistra, alla morte del card. Antonella, ai primi passi di regno di Umberto I. Seguendo le vicende del conflitto per gli exequotur (specie sulle carte dell'Archivio centrale dello Stato o dell'Archivio Vaticano), il Rei ardili olii delinea a questo proposito le posizioni assunte da uomini di governo e parlamentari, come dal card. A monelli e da vari vescovi, mettendo in chiaro in particolare sia i rapporti tra autorità civile ed ecclesiastica (intransigente nel rifiuto della legge delle guarentigie), sia il comportamento (colto anche nelle sfumature di divario) dei vescovi preconizzati negli ultimi mesi del '71, sia le implica aioni connesse con la negazione di qualsiasi riconoscimento legale degli eletti, sia infine le < combinazioni possibili o realizzate, la ripresa o meno delle trattative del governo col Vaticano. Se por i riflessi del conflitto xn qualche diocesi soccorrono gli studi locali intorno al movimento cattolico dopo l'unità (cfr. ad esempio sul!"intransigente vescovo Rota e sulle elezioni popolari dei parroci, il saggio <Il Vessillo Cattolico e il movimento cattolico a Mantova. 1866-'78 in Bollettino storico mantovano,, 1957, pp. 1-59), assai "*ffl risultano le pagine concernenti il problema politico generale (anche per l'intervento e le raccomandazioni di deputati e uomini politici a sostegno delle richieste dei vescovi), le discussioni parlamentari, i rapporti con la Germania del Bismaccfc, la questione del giuspatronato, il delinearsi della nuova legislazione ecclesiastica italiana. Ma oltre al discono diretto sulla politica ecclesiastica dei governi di Destra e Sinistra (che ridimensiona per difetto la teorìa delle punture di spallo >) e suU'atteggiamento della S. Sede nei confronti del Governo italiano dopo Porla Pia, può porsi qualche interessante problema riguardo agli orientamenti dei singoli vescovi nelle relazioni pratiche con il potere civile, con la Curia, con il popolo cristiano; riguardo altresì al con*