Rassegna storica del Risorgimento
MUSEO CENTRALE DEL RISORGIMENTO MOSTRE
anno
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1972
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pagina
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626
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626 Libri e periodici :
Società Bancaria Italiana, una delle tre maggiori Società di credito ordinarie o banche miste, la quale aveva impegnato i propri depositi in un'errata politica di investimenti. Infatti l'impiego dei propri capitali era stato effettuato, in misura elevata, in crediti alle industrie, in partecipazioni azionarie e in operazioni di borsa, per cui, appena verso la fine del settembre 1907, dietro la psicosi di una crisi di liquidità mondiale delle cui tendenze, già nella seconda metà dell'anno precedente, si erano avvertiti anche in Italia dei sintomi premonitori, si incominciarono ad avere le prime massicce richieste di ritiro dei depositi 4 su 36 milioni nei soli primi giorni , la posizione dell'istituto bancario divenne insostenibile (pp. 94*95). Se da una parte l'esiguità del numerario disponibile nelle casse il capitale infatti, investito, come si è già osservato, quasi esclusivamente in operazioni speculative, era realizzabile solo a costo di enormi perdite prospettava l'imminenza del pericolo di una chiusura degli sportelli, dall'altra la restrizione creditizia, praticata dalle restanti banche (in particolare la Banca Commerciale e il Credito Italiano) e rivolta, in una Visione unilaterale della realtà, ad apprestare dilese adeguate unicamente alle necessità contingenti, avrebbe fatto diventare precaria la situazione di gran parte delle imprese industriali proprio in un momento ha cui quest'ultime, ancora impegnate in un programma di iniziato rinnovamento o completamento dei loro impianti, avvertivano con maggior impellenza il bisogno di chiedere alle banche ulteriori mezzi finanziari.
H contributo che l'A. intende offrire a tali eventi vuole essere definitivo ed è diretto, oltre all'esame, come già si è accennato, della situazione generale in cui venne a maturarsi la crisi del 1907, sia alla disamina dei mezzi messi in atto per superarlo, sia ad evidenziare le prospettive che si aprivano, dopo l'acquisizione di nuove benefiche esperienze, pel futuro sviluppo delle imprese industriali concentrate nelle zone nordoccidentali d'Italia .
In tale studio, pertanto, acquistano ampio spazio tutta quella serie di interventi che trovarono nella Banca ditali a la più accanita propugnatrice e nel suo Direttore Generale, Bonaldo Stringher, il più valido assertore, e alla cui azione si dovettero ben presto affiancare anche gli istituti di credito (la COM1T e il CREDIT), in uno spirito di collaborazione tra quest'ultimi e l'istituto di emissione. Se le ragioni per attuare una politica di liquidità più incisiva a favore della SBI furono, per la Banca d'Italia, più specifiche, avendo già concesso Un credito che superava i 20 milioni, i motivi che spinsero all'intervento le altre maggiori banche rivali, quali la COMIT e il CREDIT, furono dettati, in via generica, dal fatto che quest'ultime cominciavano a temere che in seguito alla eventuale chiusura degli sportelli della SBI anche tra i loro clienti si diffondesse l'idea di chiedere la restituzione di una parte più o meno cospicua dei depositi (p. 97).
Verso la fine di novembre, 'pur essendosi ormai scongiurato il pericolo della caduta del mercato azionario e assicurati, attraverso una stretta collaborazione della COMIT e del CREDIT - - le altre due grandi banche miste , i mezzi per fronteggiare eventuali nuove difficoltà della SBI, permaneva tuttavia una certa tensione del mercato monetario (p. 134) che esigeva un ulteriore e definitivo riequilibrio. Tale compito, questa volta, venne assunto direttamente dal Governo, anziché dalla Banca d'Italia I ibir].) e attuato dal Tesoro mediante un consistente incremento delle riserve della Banca stessa.
Da quanto detto prima risulta evidente, secondo il Bn come tutto l'appurato finanziario e creditizio dovesse, d'ora in poi e in modo peculiare, assolvere a due esigenze indispensabili all'economia italiana : primo, l'impostazione di una politica del credito in cui da una parte le banche, prescindendo dagli interessi aziendali di breve periodo fossero più sensibili al loro ruolo di distributrici del credito (.p. I55').-e dall'altra l'istituto di emissione svolgesse il no ruolo primario di regolatore del mercato monetario tibia.) ; e secondo, la insostituibilità della presenza dello Stato nel processo di sviluppo.. industriale italiano (p, 164).
11 pensiero del B., pur riallacciandosi agli eventi del 1907 siccome erano stati delineati e interpretati dal Cornino (E. Comi INO, Attuali dell'economia italiana, vóL V, 1901*1914) e dal Canovai (T. CANOVAI, Le banche di emissione in Italia, Roma, 1912),-