Rassegna storica del Risorgimento

MUSEO CENTRALE DEL RISORGIMENTO MOSTRE
anno <1972>   pagina <629>
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Libri e periodici
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mia strada per cui dal liberalismo conservatore dell'anteguerra, che l'aveva fallo consi­derare an " consorte " di Salandra il direttore del Corriere della Sera giunse a rap presentare l'ala destra dello schieramento democratico .
L'ultima parte del volume, dedicata alla crisi del dopoguerra, all'avvento del fascismo ed alla ferma, quand'anche tardiva opposizione di Alberti ni a Mussolini, oppo­sizione per la quale egli pagò l'altìssimo prezzo della sua estro mi 6> ione dal Corriere, è quella che offre un minor numero di spunti nuovi e di approfondimenti originali. (Ma di notevole interesse sono le pagine dedicate all'interludio diplomatico di Albertini ed in particolare alia sua opera quale delegato alla conferenza di Washington sul disarmo navale nel 1920 ed alle sue prese di posizione sulla spinosa questione dei debiti interal­leati). La posizione politica di Albertina, il quale condivise con buona parte della bor­ghesia liberale del tempo errori, paure e pregiudizi che contribuirono a spianare la via al fascismo, è lumeggiata con sobrietà ed equilibrio da Bari è, senza tuttavia quella pene­trante incisività nella ricostruzione d'insieme e quella sicurezza nel delineare i perso­naggi di contorno, che caratterizzano il resto del libro.
ALBERTO AQUARONE
GIAN MARIO BRAVO, // socialismo da Moses Hess alla prima Internazionale nella recente storiografia (Pubblicazioni dell'Istituto di Scienze politiche dell'Università di Torino, XXUJ); Torino, Giappichelli, 1971, in 8, pp. 285. L. 3.500.
Per quanto nasca dall'insieme di una serie di saggi, editi in occasioni differenti, il volume che affronta in particolare l'internazionalismo socialista si presenta compatto e unitario e non può essere definito un utile contributo soltanto alla conoscenza dei temi connessi col movimento operaio e socialista, italiano e non, op­pure un aggiornamento bibliografico, soprattutto per libri ed opuscoli pubblicati al-I estero. L'autore, ben noto ormai a coloro che si occupano di studi sulle idee sociali e sul pensiero economico dell'Ottocento (basti ricordare l'ampia raccolta degli Scritti di Petitti di Roreto), è riuscito a saldare il tema delle origini del movimento operaio ledesco alla figura di Moses Hess, alla collaborazione con Marx, agli studi sulla prima Internazionale ed a Bakunin, sottoponendo a revisione critica alcuni momenti nodali del movimento operaio deU'800. Se il primo saggio (sul concetto di rivoluzione nel socialismo premarxista) costituisce una ampia disamina e discussione delle valutazioni date al riguardo dai pensatoci sociali della prima metà del XIX secolo, che rappre­sentano < il ponte sul quale son dovuti passare il movimento operaio e socialista nel l'epoca della loro prima formazione e nel successivo periodo di costituzione organiz­zativa (p. 42), di particolare -interesse risultano le pagine sul movimento operaio tedesco (pel quale è da vedere ora, per un determinato periodo: Ernst Schraepler, !I(indwerkerblinde unti Arbeitervereine 1830 bis 1853. Die politische Tatigkeit deutscher Soziaiisten von Wilhelm Weitling bis Karl Marx, Berlin, 1971) e su quello spagnolo negli anni che vanno dalle origini alla Prima Internazionale. A questo proposito, onde intendere lo sfondo economico-sociale in cui viene a collocarsi lo svolgimento del mo­vimento operaio in Spagna, ci permettiamo di segnalare, ad es.: J. Sarda, ha politica monetaria y las fluctueciones de la economia espanola en el siglo XIX, Madrid, 1948; Gonzalo Ànes, Los crisis agrarias en la Espana moderna, Madrid, 1970.
Chiudono il volarne, che si affianca agli scritti di Aldo Romano, di Gastone Ma* nacorda, di P. C. Masi ni (Storia degli anarchici italiani da Bakunin a M alai està, Milano, 1969) e di altri valenti studiosi, due saggi concernenti la contraddittoria figura di Baku­nin (sulla scia della pubblicazione dei primi volumi degli Archives Bakounine), il di­battito sulla Prima Internazionale, le correnti politiche e le divisioni nazionali in essa presenti. Ha ragione di concludere l'autore la sua presentazione con queste parole, mentre valuta il suo lavoro come e un contributo, circoscritto nella forma e limitato nella sostanza, nello spazio e nel tempo, che, modestamente e senza presunzione alcuna di compiutezza, serva ad illuminare alcuni momenti di un dibattito, che non fu né è