Rassegna storica del Risorgimento
MUSEO CENTRALE DEL RISORGIMENTO MOSTRE
anno
<
1972
>
pagina
<
630
>
630
Libri e periodici
né può essere regionalistico, ma che ha sempre travalicato e supera ancor oggi i confini nazionali (p, 2), Ben vengano dunque lavori e bilanci storiografici di questo genere.
RENATO GTOSTT
RENATO MONTELEONE, II movimento socialista nel Trentino* 1894-1914; Roma, Editori Riuniti, 1971, in 8, pp. 389. L. 3.200.
Come scrivevano nellVieuenire del Lavoratore, organo trentino delle Società Operaie, il 2 agosto 1911 pubblicando una statistica L'Austria: il paese dei salari di fame si distingueva per un reddito medio di 11 corone quando in Inghilterra esso corrispondeva a 35 cotone e per i generi alimentari si spendeva il 47 del salano contro il 10 in Austria. ') Nell'Impero Austroungarico si oscillava infatti tra il perdurare di forme fendali di governo e la prepotenza di una burocrazia statale in ascesa: così scriveva al compagno di Battisti Angusto Avancini, da Rovereto, Antonio Pisce], il 4 ottobre 1902 a proposito della mancata approvazione del progetto della tramvia della valle di Fi emine e della costruzione che di conseguenza non si poteva fare neppure della centrale elettrica suH'Avisio, cose che avrebbero dovuto liberare le valli di Flemme e Fassa dal controllo tirolese collegandole con l'economia trentina e queste opere pubbliche erano realizzabili solo con l'ottenimento dell'autonomia di cui i nemici più implacabili erano i feudali con la sottana e col veladom che si appoggiavano al governo, ora che venivano osteggiati anche dai Cristiano Sociali.2) Inattuato il progetto di autonomia del Grabmayr che (prospettava la possibilità di questi legami delle due valli con Trento piuttosto che con Bolzano, mentre, e quello dello Schwartzenan destinato a sacrificare la valle di Fassa ai opponevano gli abitanti della zona tra cui il rappresentante socialista Romano Joris di sentimenti italiani, non rimaneva che proseguire la lotta sul terreno delle associazioni operaie nel anale regnava l'intesa tra organizzazioni austriache, tirolesi e trentine rappresentate da personaggi che ritroveremo anche nel Dopoguerra tra i protagonisti delle vicende socialiste da Simone Abram a Silvio Fior, intesa promossa anche da quell'Edoardo Costanzi di Vermiglio (vai di Sole) formatosi alla scuola lombarda dei Turati e Bissolati che pure intrattenevano fraterne intese con Cesare Battisti. L'attività politica socialista trentina che culminò con la fondazione del quotidiano 11 Popolo nonostante qualche divergenza con singoli esponenti sindacali come all'epoca della gestione della Camera del Lavoro da parte di Giulio Barai neoanarcosindacalista, sostanzialmente si svolse nell'orientamento ti-formista. prestando orecchio dal convegno di Briinn del 1899 anche alle istanze del decentramento federalistico reso però impossibile dalle resistenze governative. Fallito il programma autonomistico nonostante i rapporti Lesi in campo sociale con l'ambiente liberale Cesare Battisti differenzia i suoi atteggiamenti da quelli di Valentino Pittarli e del Socialismo triestino frenati Dell'assumere un indirizzo nazionale dalla presenza nella regione delle masse organizzate degli Sloveni e dei Croati.3) Ma la
1) Gfr. MARCELLA DEAMBROSIS, La stampa trentina dal 1870 at 1918, in II Cristallo, Bolzano, 1970, 3 e 1971, 1.
?) Gfr. Archivio Avancini Trento. Cfr. anche le recensioni a CESARE BATTISTI, Scritti politici e sodali, Epistolario, Firenze, 1966 di MARCELLA DEAMBROSIS in Movimento Operaio e Socialista, Genova, 1966, 34. E del voi. di PIERO PIERI, Cesare Battisti nella storia d'Italia Trento, 1966, in Avanti! del 23 febbraio 1966 e di C. B., op, eh., Firenze, 1966 in Avanti! del 7 settembre 1966.
3) Cfr, GIUSEPPE PIEMONTESE, Il movimento operaio a Trieste, Udine, 1961 ed ELIO Apra, Italia fascismo e antifascismo nella Venezia Giulia, Rari, 1966 e di MARCELLA DEAMBROSIS la recensione In Avanti! del 23 agosto e 9 dicembre 1964 e 10 febbraio 1965 8 gennaio 1966, otc.