Rassegna storica del Risorgimento

MUSEO CENTRALE DEL RISORGIMENTO MOSTRE
anno <1972>   pagina <631>
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Libri e periodici 631
struttura contadina del paese caratterizzato anche dalla presenza di frazionatissime piccole proprietà blocca la propensione -iniziale di Battisti per il Collettivismo nonostante infatti la tradizione delle libertà regolane delle Comunità di Fiemme, Ba­goli e Campiglio e Cles, ricche di pascoli comuni rette a repubblica pastorale dotate di secolari privilegi difese (in dal 1784 da Carlo Antonio Pilati contro le pretese dei Principi Vescovi e dei successori dei conti del Tirolo, la mancanza di una forte classe operaia (raggiungono solo poche centinaia gli operai o le operaie delle Manifatture Tabacchi o gli addetti alle tessiture della zona di Rovereto e di Ala, la più industria-lizzata del Trentino) rende impossibile una vigorosa lotta di classe ai leader trentini Piscel, Battisti, Avanrini e ai sindacalisti a cominciare da Antonio Detassis: nelle eiezioni del 1913 Cesare Battisti viene rieletto deputato con 6.000 voti circa contro i 24.000 dei dericali e i 9.000 dei Liberalnazionali, nel 1912 su 60.000 (?) addetti all'indu­stria solo 600 sono gli operai organizzati 2.800 però le copie smerciate deJVAwenire del Lavoratore nel 1908 (ma De Gasperi afferma che il sno Trentino nel 1914 era arri­vato a 12-14.000 copie, il Popolo di Battisti nel 1911 si limita a 1.600 copie).') Cifre scoraggianti se pensiamo che nel 1878 a Milano erano iscritti alle Società di Mutuo Soccorso di cui 'su dieci se ne consideravano solo due di ispirazione moderata 57.000 operai su 70.000. Queste cifre attestano che, nonostante i sequestri della stampa e gli arresti in occasione di scioperi, etc, l'atmosfera in Italia era più respirabile che in Tirolo.2) Del resto anche le battàglie condotte a fianco del Partito Liberale rimane­vano senza successo come quella per l'Università Italiana a Trieste; tuttavia come dimostra la recente pubblicazione dei Tre processi Battisti e i Socialisti ebbero largo seguito in Trento città che nelle elezioni dette il successo al candidato socialista scon­figgendo i popolari. A Trento infatti lotta sociale ed irredentismo si intrecciano, l'anima popolare è ostile, per esempio, alle manifestazioni Hoferiane del 1909: Ber­nardino Cestari assistendo il 27 agosto alla partenza della delegazione dei veterani per Innsbrock esclama : Varda ste figure vacche de' ruganti I , il 28 i fabbri Cesare Martignoni e Pasquale Pinlarclli sono sorpresi a cantare l'Inno di Garibaldi per la via, Giuseppe Zanella all'apparire delle guardie grida Viva Vltaliat3) Nello stesso, mese d'agosto il 10 in occasione di una dimostrazione organizzata da Mussolini e Pedini dì operaie della fabbrica Ricami di Piedi castello si -forma un corteo che si dirige alla Camera del Lavoro al canto dell'Inno dei Lavoratori di Filippo Turati. Una sessantina di calzolai e falegnami vengono sorpresi in via Grazioli (la via più elegante allora e signorile della città) cantare al ritorno da una gita sociale al Sale di Povo: Dinamite ai palazzi e alle chiese / pugnaliamo L'odiato borghese!. Ispirazioni anarchiche com'è noto venivano in Trentino dai 20.000 mattonai immigrati ogni anno dall'Italia, mentre diecimila trentini all'anno emigravano a loro volta o verso il Nord ad alimentare le file delle organizzazioni della Socialdemocrazia au­striaca o Verso l'Italia!*)
La paziente ricerca del Monte-leone oltre a ricostruire le vicende interne dei rap­porti tra Partito e organizzazioni operaie dà anche un quadro esauriente con cifro e
i) Cfr. MARCELLA DSAMBROSIS, La stampa cit.
2) Cfr. in ASM. (Archivio dì Stato di Milano), Questura, Società Operale, b. 108.
3) Cfr. in A.S.T. (Archiviò di Stato di Trento), Commissariato di Polizia, 1909. Cfr. Tre processi a Cesare Battisti, a cura di LIVIA BATTISTI, Trento, 1971 e in Erne* sta Binanti Battisti collaboratrice di Cesare Battisti, a cura di CAMILLO BATTISTI, Trento, 1971 cfr. GH Ebrei a Trento , p. 57, etc.
4) Cfr. MARCELLA DEAMBROSIS. Il movimento irredentista e i socialisti del Tren­tino* in Avanti!' del 9 gennaio 1965; Romolo Mvrri nel Trentino, ivi, 19 agosto 1964. E cfr. la recensione a Ernesta Battisti Biffanti, a cura di LIVIA BATTISTI, Trento, 1962, in Avanti!, 21 luglio 1962.