Rassegna storica del Risorgimento

MUSEO CENTRALE DEL RISORGIMENTO MOSTRE
anno <1972>   pagina <662>
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Vita ilcU'hiituto
sezione piacentina dola Deputazione di Storia patria per le province parmensi, nella Sala del Circolo ufficiali.
In apertura l'on. Alberto Ferioli, sottosegretario al ministero di grazia e gin* eli zia, ha consegnato al conte dott. Giuseppe Manfredi, presidente onorario del Comitato di Piacenza del l'Isti tn lo per la Storia del Ri so rei mento (cai è succeduto il don. Corrado Sforza Fogliame ohe fondò e resse fino a quest'anno, una targa di bene­merenza, in riconoscimento della sua attività scientifica nel campo degli studi storici. Il conio prof. Emilio Nasa! li Rocca ne aveva tratteggiato un profilo in eoi Fattività, oltre che scienti fica, di amministratore in enti benefici pone il Manfredi fra i migliori cittadini che onorano Piacenza.
II dott. Elio Nicolnrdi, presidente della Dante ha presentato Foratore ufficiale, on. Livio Pivano presidente dei comitati di Alessandria sia dell'Istituto per la Storia del Risorgimento sia della Dante Alighieri.
Fu deputato mazziniano della sua città, irriducibile antifascista, resistente quando Fanti fascismo si ritrasse sull'Aventino e volontario pluridecorato nella prima gnerra mondiale. È membro della commissione per la pubblicazione dell'Opera omnia di Mazzini (giunta al 103 volume).
L'on. Pivano ha commemorato Mazzini come artefice del Risorgimento illustrane done JÀ posizione ideale durante i momenti più. salienti.
fi pensiero mazziniano si può sintetizzare nel senso mistico del dovere e nella considerazione dell'importanza del popolo nella conquista dell'Italia, che doveva essere repubblicana e quindi sua espressione fin ciò ha sottolineato Foratore, sta la illusione del Mazzini che non si è reso conto dell'immaturità politica del popolo italiano).
Nel raffronto con gli altri artefici del Risorgimento: Vittorio Emanuele II. Gari­baldi, Cavour, Gioberti, Cattaneo, d'Azeglio, Fidea intransigente mazziniana, secondo il Pivano, ha avuto il consenso della storia italiana di poi ohe, nelle conquiste durature, è sostanzialmente mazziniana specialmente nel perfezionamento dei concetti di Patria, di Nazione, di Europeismo, di Repubblica popolare.
Non è mancato l'accenno all'opera letteraria del Mazzini che fu studioso di Al­fieri, Foscolo, Byron, Shakespeare e soprattutto di Dante, e alla teoria del progresso indefinito, all'opera squisitamente didattica Filosofia della musica , scritta con in* tenti più che musicali, educativi.
Molti applausi hanno coronato l'orazione dell'ori. Pivano.
Si è proceduto quindi dia seconda parte della seduta; studi dell'Istituto per la Storia del Risorgimento, dedicati ai rapporti fra Mazzini e Piacenza.
Il prof. Giuseppe Berti Fha aperta con la relazione! Riflessi mazziniani nei movimenti politici piacentini , cui ha premesso essere una traccia per studi futuri ove saranno ampiamente illustrate persone ed idee. I mazziniani piacentini del Risor­gimento, i politici e perfino i sindacalisti e i partigiani, dal 1870 ad oggi, in quanto hanno apertamente professato o sono stati influenzati dal pensiero mazziniano politico, sociale, filosofico ed economico, sono stati passati in una interessantissima rassegna documentata da ricerche archivistiche e da manoscritti.
Il maestro Ettore Carrà ha riferito su Mazzini e il moto del 24 marzo 1870 a Piacenza . Una insurrezione mancata e lo scambio di corrispondenza tra Mazzini è il dott. Giovanni Pagani (la relazione è già apparsa sul nostro giornale).
Terzo relatore della giornata, il maestro Dante Rallini si è occupato degli onori tributati a Mazzini dalla città di Piacenza: Piacenza a Mazzini era appunto il titolo della relazione. La quale si è diffusa su quattro date prescelte: il 1872, l'annuncio della motte, il 1889 l'erezione del monumento nel giardino Margherita, il 1898 l'intitolazione della strada, il 1909 la dedicazione della scuola.
Il feretro di Mazzini sostò alla stazione di Piacenza proveniente da Bologna o i giornali denunciarono certo assenteismo, ma sottolinearono la presenza di giovani ani­mosi.
TI monumento, dono dello scultore Enrico Astori-i e di sottoscrittori, ebbe una trionfale giornata inaugurativa.
La proposta per una via dedicata n Mazzini (l'attuale) trovò in Comune omini-