Rassegna storica del Risorgimento
GALLETTI GIUSEPPE
anno
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1973
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pagina
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6
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Alberto M. Ghisalberti
rincresce soltanto che la mia alluale condizione non mi permetta di fare eco alla bua voce. Chi ama questa nostra terra natale non può non lodarti, avvignacene le tue parole, siccome di un ottimo, ajutino a distaccare que* meno veggenti fra i nostri fratèlli che votarono una specie di culto ad un nome, confondendo con un nome un principio. Saluta i tuoi fratelli e ricorda
Il tuo aff.mo Galletti >
La polizia pontifìcia, dal canto suo, di quando in quando si ricordava ancora di lui, fino a mostrare, nell'aprile del '54, di temerne il nome come di uno di coloro che erano <c atti a dirigere un movimento rivoluzionario e ad insinuarsi nell'animo delle popolazioni da sollevarsi . Decisamente a Dio spiacente ed a' nimici sui ...2*
Questo altalenare di insinuazioni e di sospetti, pur diminuendo, non si fermerà mai completamente, neppure quando, fallitigli altri sogni d'impiego, non escluso quello di una cattedra universitaria, ottenne la direzione in Sardegna della miniera di piombo argentifero di Monteponi fino al 1852, della più importante di Montevecchio, poi. E non pare riuscisse inferiore al compito.
Con il passare degli anni si andava accentuando il suo isolamento e la sua assenza dalla scena politica. Sempre più lontano il tempo in cui l'ingegnere Paolo Bovi Campeggi si rivolgeva da Tangeri al carissimo generale perché inducesse Garibaldi a partire dalla città marocchina, dove il vecchio combattente di Vicenza e di Roma temeva che il suo eroe si lasciasse sedurre da questi realisti consoli dai quali faceva d'uopo Talontanarlo {sic) . Dalla lettera del 19 febbraio 1850 appariva confermata una certa corrispondenza tra Galletti e il Nizzardo, sufficiente a darci un'idea della simpatia che univa i due. Come quando Garibaldi, essendosi recato in Sardegna e non avendo potuto incontrarsi con l'antico generale dei carabinieri del '49, gli scriveva, il 9 marzo 1855, da Nizza per promettergli, in un'altra prossima gita nell'isola, di a abbracciarvi nello stabilimento vostro . Non solo, ma gli confidava che a in caso non vi sia meglio da fare, penso pure di stabilirmi in Sardegna, ed allora più occasioni avrò di avvicinarvi. Intanto comandate chi vi ama e vi stima . )
t) Torino, Biblioteca Provinciale, Archivio Valerio, IX, 4, 5, La lettera del Valerio nel Diritto, del 4 novembre 1854, oggi in S.E.I., voi. LITI, pp. 257-258, rispondeva all'articolo di Mazzini La questione italiana e il lavoro degli esuli, del 27 ottobre, in Italia e Popolo, oggi in S.E.L, voi. LI, pp. 303-309.
2) ALBERTO DALLO I. IO. Cospirazioni e cospiratori (1852*1856), Bologna. Zanichelli, 1913, lettera del marchese Luigi De Buoi, ministro di Buon governo del duca di Mor ('lena, a monsignor Gaspare GrassellinI, commissario straordinario per le quattro Legazioni.
3) A. M. GHISALBERTI, Uomini e cose del Risorgimento, Roma, Cremonese, 1936, p, 198; per la lettera di Garibaldi del '55, ved. GIOVARMI MAIOLI, Garibaldi a Bologna, in Garibaldi nel cinquantenario della morte, Roma, Edizioni di Camicia Rossa , 1932, pp. 136-137.