Rassegna storica del Risorgimento

GALLETTI GIUSEPPE
anno <1973>   pagina <7>
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Ultime delusioni di G. Galletti,
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Non sembra, però, che i due avessero occasione di incontrarsi se il grande protagonista della difesa di Roma scrìveva da Caprera il 1 agosto di tre anni dopo al comune amico Cevasco, vedrò tanto volentieri il nostro caro generale Galletti e vado superbo di poterlo avere un momento in que­sto deserto .l) Ma, nonostante la buona volontà reciproca, l'auspicato incon­tro non si verificò, come ci conferma una inedita lettera del Galletti allo stesso Cevasco:
La vostra affezione e la memoria vostra per il povero esule mi è carissima: è si dolce il sapersi amato e ricordato dai buoni, che non saprei anteporre a cotesta dolcezza verun'altra in questi anni in cui si poche scendono sul mio cuore.
Non vi do mie novelle perché ve le darò io stesso fra pochi giorni in Genova ove sarò probabilmente il 13 agosto venturo : d'altronde che potrei dirvi? Vivo.
Se trovassi mezzo di essere sbarcato a Caprera andrei col più grande pia­cere ad abbracciare Garibaldi: quando sarò in Cagliari cercherò se vi è mezzo di appagare il mio desiderio: vi sarò il cinque o il sei del prossimo agosto per riposarmi un poco e per imbarcarmi il 10. Addio mio ottimo amico; arri­vederci presto.2)
Le lettere del Galletti allo scultore Cevasco e al cugino Angelo Rizzoli, già compromesso con lui nelle vicende del '44, ci offrono una preziosa docu­mentazione sul suo stato d'animo in questo periodo di drammatiche tensioni personali e di vigilia di grandi realizzazioni nazionali. Di me nulla ho da dirvi scriveva il 25 luglio di quello stesso anno al Rizzoli , giacché vivo, traendo una vitaccia piena di rischi, e di incessanti fatiche, coronata de' più brillanti successi: coleste miniere mutarono faccia sotto l'impulso dell'opera mia .3)
Molto più interessante per abbondanza di informazioni, per la confes­sione della sua amarezza e di qualche ingenua ambizione, come quella di tornare alla vita militare, la lettera al Cevasco di alcuni mesi prima.
Mio carissimo Cevasco,
L'interesse che la vostra cordiale amicizia vi desta e si mantiene per il povero esule mi è sovra ogni cosa carissimo, perché dì nulla giammai mi com-
J) NERI, op. ài., p. 168 ; ivi anche l'altea al Cevasco del 27 novembre con l'accenno al proposito manifestato dal Galletti di pubblicare sue memorie. Io bramo dì presto vedere lo memorie dell'ottimo nostro generale Galletti, ben persuaso che sarà cosa buona. Circa alle mie erede non ne farò niente .
2) Montevecchlo, 21 -luglio 1858. L'accenno a Garibaldi in Nsiu, op. cit., p. 165. Qui la lettera T riproduce, come altre che seguiranno, dalle copie a suo tempo tratte per me dall'archivio dell'Istituto mazziniano di Genova dall'indimenticabile fraterno amico Arturo Godigiiotu. Alla lettera segue il poscritto: Un saluto a Durando, cui direte che al mio arrivo sarò da lui per fumare assieme un sigerò, e stringergli la mano . Giovanni Durando aveva svolto nel luglio del '49 un'efficace azione presso Massimo d'Azeglio per ottenere al Galletti il permesso di soggiorno in Piemonte, A. M. Gat-SALBERTI. Scritti autobiografici inediti di G. C Padova, Stediv, 1923, pp. 31-32.
3) M/wou. G, G. nella sua corrispondenza ecc. nit., pp. 1938-1939.