Rassegna storica del Risorgimento

GALLETTI GIUSEPPE
anno <1973>   pagina <16>
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Alberto M. Ghisalberti
si tratterebbe e si preparerebbe ora per tutto lo Stato Romano col suggello de* fatti compiuti Oh come le cose sarebbero avvanzate più rapide e più sicure per questa via!
Ma lasciamo a parte quello ohe non fu fatto, per contentarci di quello che lo fu, le idee awanzano e l'opinione, prima regina del mondo, riacquista tutta la sua onnipotenza, e la nazionalità ed unione italiana, se in questa fase non si compie, si compirà fra breve.
Proseguite a volermi bene, ed a ricordarvi di me ora specialmente che sapete quanto mi sia caro, e tenetemi sempre sempre
vostro aff.mo amico Galletti.
Nessuna notizia riusciva a distrarlo dalla sua malinconia per essere stato lasciato in disparte; neppure quelle che gli giungevano, tramite il Riz­zoli, per i festeggiamenti a Vittorio Emanuele. <e Questa mia ti giungerà rispondeva al cugino il 30 aprile mentre sarai ancora fresco delle feste e delle gioie per la visita del Re galantuomo: queste esultanze tanto giuste, e meritate, si svegliano per fatalità, mentre si versa il sangue per la libertà, e lascia in mezzo ad esse un solco di tristezza e di lutto! B.1*
Come lontana per lui la Sicilia in quella vigilia dell'impresa leggendaria! Lontana, allora; irraggiungibile, sempre. Quando le notizie della spedizione gli 'giunsero, tentò invano di farsi chiamare da Garibaldi. Che i regi sotto la dominazione del ministro Farini mi lasciassero a parte, era naturale , sebbene Cavour, ricordava il 15 ottobre a un altro vecchio amico, Candido Augusto Vecchi, insistendo su un tema che gli sappiamo abituale, gli avesse detto che faceva assegnamento sulla sua persona. Ma anche Garibaldi fu sordo alle sue richieste.2 Non si trattava di partire con i Mille, come sem­brava ritenere il Feliciani, ma di raggiungere in Sicilia Garibaldi, al quale si era rivolto, raccontava al Vecchi, per mezzo di Bixio, di Bertani e di altri, a non per postulare gradi, ma per dividere i pericoli co' miei fratelli e finire in mezzo ad essi una vita dedicata costantemente al bene del mio paese . Per questo gli fu doloroso vedersi dimenticato anche da Garibaldi. Con l'amico del tempo romano non ha bisogno di ricorrere ad accuse contro la
i) M AIOLI, G. G. nella sua corrispondenza, ecc. oit., p. 1943. Oggi il Re sarà coati aveva scritto il 25 -, ed il mio pensiero, come potete ben credere, è più a Bologna che a Cagliari. Datemi un cenno delle accoglienze che gli sanino fatte, e che io mi auguro saranno degne di Vittorio E. e di Bologna , ivi.
2} Yed. In lettera n Candido Augusto Vecchi del 15 ottobre 1860 da Monteveceluo, in NICOLA FEMCMNI, Perché G. G. non fu dei Mille?, ita. Nuova Antologia, a. 45, fase. 929T 1 settembre 1910, p, 144. Anche Miliziani si era interessato di Ini quando si era pensato ad organizzare una spedizione nel territorio pontificio : Galletti quale? Se il generale dei carabinieri in Roma, è abbastanza buono. Se Bartolomeo Galletti, come generale è impossibile: Aon capace, luglio 1860, al Bertoni, S.E.I., voi. LXVIII, p. 149.