Rassegna storica del Risorgimento
GALLETTI GIUSEPPE
anno
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1973
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pagina
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Ultime delusioni di G. Galletti
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erano potute nascere spontaneamente simili maligne e scaltrite insin ua-zìoni , xna solo perché eccitate dai liberali di ieri e dai moderati . Questi
temendo che l'intervento di nomini energici e di azione, martiri la più parte delle abbattute tirannie, li facesse scendere dai seggi del potere, dai lucrosi offizi e dagli onori (che è il solito banchetto di siffatti liberali) tentarono con cotesto ed altre calunnie di screditare questi uomini o almeno di farli apparire quali spettri pericolosi.
Non vuole che gli onesti liberali siano indotti a tormentare con ingiusti sospetti la reputazione di quanti sacrificarono tutta la loro vita per il loro paese; che coi loro fatti e le parole loro prepararono gli eventi di oggi; di quegli uomini che furono liberali di azione quando l'esserlo non fruttava onori e denari, ana costava la testa .
Non stupisce, a questo punto, che si raccomandasse al cugino perché facesse conoscere a tutte le persone più influenti la sua lettera, soprattutto, è lecito pensare, per l'affermazione finale:
Amo la repubblica e veggo in essa quel bello estetico (sic) che dovrebbe reggere l'intera umana famiglia, ma non la tengo attuabile in questi tempi; anzi stimerei parricida chi mandasse solo un grido per invocarla. Detesto i partiti che hanno per bandiera un nome: la mia bandiera è quella che guida all'unione d'Italia, quella di Vittorio Emanuele e di Garibaldi che combattono per essa; e sarei lieto se, quantunque grave di anni e di patimenti, potessi suggellare col mio sangue questo mio sentimento che forma il respiro della mia vita.
Nemmeno la negazione del sogno durato Fespace d'un matin nel '49 romano, nemmeno la condanna di Mazzini, cosi chiara nel suo detestare oc partiti, che hanno per bandiera un nome gli torneranno utili: se i compagni di ieri non lo riconosceranno più come uno di loro, gli altri non sapranno dimenticare il non sicuro procedere sulla via troppo tardi intrapresa. XL '59 e il '60 lo ebbero lontano testimone [malinconico, cui resterà solo aspettare, a parte qualche effimero ritorno sulla scena, che gli riconoscessero almeno il diritto a fregiarsi della medaglia che doveva premiare i difensori della Roma di Mazzini:
Panni che la meritassero, e non dovrebbe essere lasciata senza memoria una guerra, che comunque perduta per l'enorme disuguaglianza di forze, fu però valorosamente combattuta e servi a controbilanciare la triste memoria di Novara, y ALBERTO M. GHISALBERTI
i) Brano di leUera 1 Cevasco, da Montevecchio, 22 novembre 1860, in NBUI, op. cfr., p. 162. Costretto a Lisciare la dirczióne delle miniere per malattia nel novembre 1862 e a stabilirsi a Bologna, Galletti ricopri qualche ufficio pubblico. Non riuscito alle elezioni del 186S, vinse per ballottaggio, il 28 gennaio 1866, in quelle per la IX Legislatura quale rappresentante del Collegio di Poggio Mirteto. Partecipò, ho detto altra volta, ai lavori parlamentaci lino allo scioglimento della Camera nel febbraio 1867 più con rassegnazione che con entusiasmo . Battuto alle successive elezioni, scomparve delira la vamente dalla scena politica. Nel marzo del '78 fu colpito da un attacco apoplettico, d:i:l quale non si riebbe più.