Rassegna storica del Risorgimento

BARBIER AUGUSTE
anno <1973>   pagina <23>
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.4 uguste Barbier I 23
Sebbene nessun altro poeta crei un quadro cosi completo della attualità italiana, egli resta però troppo soggettivo per offrire una analisi sociale equili­brata e perspicace. Indichiamo subito gli aspetti discutibili de // Pianto. I punti in cui il poeta che si credeva discepolo di Dante attacca i valori, i costumi e -il carattere di questo o quei popolo sono iperbolici e superficiali: così i Na­poletani non adorano che la pasta, i Romani cedono alla disperazione, gli Ita liani in genere sono preda del sentimento della morte, e così via. Sebbene atte­nuata dalla pietà, si tratta sempre di una satira mordente alla maniera di Giove* naie (altro suo maestro): non vi è alcun tentativo di esporre i processi storici e psicologici che erano alla base delle condizioni lamentate. Come nei lambes, egli tende a prendersela con le vittime.
Barbier vede, inoltre, l'Italia dal punto di vista di uno straniero. Per quanto profonda sia la sua simpatia, egli non sa comprendere il paese nelle sue interne realtà; si sente che è rimasto deluso tanto per Li sua maniera particolare di vedere quanto per quello che ha visto. Ha fiducia in se stesso, pertanto, quando prescrive un rimedio universale: il raggiungimento della libertà nazionale attra­verso la rivolta armata. Suggerisce come causa dei numerosi mali che affliggono gli Italiani l'oppressione politica e come rimedio una presa di coscienza nazio­nale che sola avrebbe potuto rimettere il paese sulla via della riabilitazione mo­rale, artistica e politica.
Ne II Pianto il tema del Risorgimento ha quattro aspetti distinti: la con­danna dell'oppressione straniera, la glorificazione della rivolta, la fede nel po­polo e la capacità dei patrioti italiani.
L'oppressione politica e sociale è il soggetto di due poemi. In Bianca Barbier dipinge gli Austriaci come privi di simpatia, dotati di un sangue freddo, segno di inumanità, che si riallaccia al clima natale. La loro freddezza e il loro pallore ( habitants des lieux froids de l'Europe J>, pàles étrangers que la brume enveloppe >) fanno contrasto con il calore del clima e del carattere degli Italiani così come con la loro carnagione bruna. Il poeta lamenta la degradazione del­l'arte italiana compiuta dagli Austriaci, che si facevano cantare la poesia del Tasso nei loro amori con le prostitute veneziane.
In Chiaia Barbier fa allusione alla povertà che i Napoletani soffrono da tanti anni:
cNous sommes beaux enfants d'une mère feconde, Sons le joug attelés cornine nos tnureaux hlnncs: Il font tircr au front, et haleter les flancs, Marcher pietas de sueur, et, pour plus de misere, Élre souvent batius par la verge étrangère.
Le idee di rivolta e di liberazione s'incarnano in due celebri artisti napo­letani. II sonetto Cimarosa p canta il compositore che, impegnato in una ri­bellione popolare nel XV111 secolo, era talmente amato dal popolo che nessun giudice osò condannarlo quando fu arrestato. Barbier paragona e collega la mu­sica e il fermo idealismo dell'artista-eroe:
Oui, ton iimc fui bolle, ainsi que ton genie;
Elfo ne fui Hit point devaot la tyrannSe,
Et chonta dune les fers 1'bymne da la li berte .
Nella forma tradizionale del sonetto il poeta lancia il suo strale in una patetica terzina finale. Il carattere di Cimarosa dovette affascinare il giovane