Rassegna storica del Risorgimento

BARBIER AUGUSTE
anno <1973>   pagina <27>
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Auguste Barbier
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Torino. Barbier lo descrive a Mamianì come un nomine d'état fort aimable et qui a la vue h-ien pertanto .
Dopo aver assistito all'ingresso trionfale di Garibaldi nel Parlamento di Torino il poeta si recò a Firenze per l'arrivo di Vittorio Emanuele. Vedere Ma­rnimi alloggiato con il re a Palazzo Pitti risvegliò in lui cari ricordi di un passato lontano: Qui se serait janiais douté que je verrais un jour dans rhabitation dea grands-ducs de Toscane cerai qne j'avais connu, humble et pauvre exilé, dans une petite- chambre au cinquième de la me de Clichy .
I due amici fecero un ultimo giro insieme per Firenze, poi brindarono al­l'unità salutandosi a Porta Rossa. Là Barbier dedicò a Mamianì il suo appassionato sonetto Renaissance, in cui si rallegrava con il vecchio amico:
J'avais va ITEtalie humble et décolorée Et presque defogliante anx bras des oppresseurs, Et pourtnt la beante de ses traits encbanteurs, Sì tristes qu'ils étaient, m'avaient Fame enivrée,
AnjourdTioì revenu sor sa terre adorée,
Je la revo-is debout, le front pare de fleurs,
Belle contine un printemps qui succède aux rìgueurs
D'un hiver rualhenreux... C'est qu*elle est délìvrée.
Gioire à ceux doni l'épée a vainoti les pervere Qui depuis trop longtemps la tensioni dans les fera Et menacaient de mort sa grandeur asseryie!
Gioire a ceux qui du eri précédant les héros, Mamianì, comme vous apòtre sans repos, Préparèrent de loin son retour à la vie! .
* * *
L'epopea del Risorgimento, dai Buoi primi fremiti di rivolta fino alla crea­zione della monarchia costituzionale, è dunque tracciata nella poesia di Anguste Barbier dal 1832 al 1860.
Alla sua morte, nel 1882, la stampa letteraria italiana espresse elogi alla sua memoria, prima e con maggior rimpianto di quella francese. Giosuè Carducci (che era stato profondamente influenzato dalla sua immaginazione e dalla sua concezione maschia della poesia) lodò i lambes e ricordò che ne H Pianto Barbier aveva evocato con molto affetto e rispetto le sventure e le glorie no­stre .2) Giovanni Begli etti, alla fine di un resoconto di tutta la sua opera, for­mulò una doppia lode: Quale migliore elogio sulla tomba di Barbier che poter dire di lui: Fu ad un tempo un gran poeta e la rettitudine in persona?.3) Enrico Nencioni parlò a nome di tutta la sua generazione scrivendo: L'Italia che piange oggi sulle recenti tombe d'illustri suoi figli, ricorda con mesta rico­noscenza anche il nome di Augusto Barbier... un Francese che ebbe sempre per lei generose parole di speranza e di augurio, il poeta del Pianto .4)
HENRY COHEN
i) UM., p. 204,
2) GIOSUÈ CARDUCCI, Augusto Barbier, in Domenica letteraria, 5 marzo 1882. a) GIOVANNI BOCUETTI, Augusto Barbier, in Nuova Antologia, 1 giugno 1882. 4) ENRICO ISENCIONI, Augusto Barbier, in FanfuUu della domenica, 26 febbraio 1882.