Rassegna storica del Risorgimento
STORIOGRAFIA PORTOGALLO
anno
<
1973
>
pagina
<
29
>
Contributi portoghesi 29
Alla luce di questo suo proposito, che viene di lontano, va segnalata quella die anni fa è stata l'iniziativa del Brazao (che potrebbe apparire lapalissiana, ma che nessuno aveva preso prima di lui) di rileggersi, e soprattutto di dare alle stampe, i rapporti dei diplomatici portoghesi in Italia durante Fetà del Risorgimento. Tali rapporti si sono rivelati una fonte ghiottissima: offrono una visione da un angolo di luce nuovo e insospettato di quelle nostre tormentate vicende, che vien proprio fatto di chiedersi come mai non avessero finora riehia-mata la curiosità di nessuno. E dalla presa in considerazione di quei documenti è venuta una delle opere fondamentali di questo storico infaticabile, uscita in due grossi volumi in Italia nel 1962 per conto dell'Istituto per la Storia del Risorgimento in Roma (L'unificazione italiana vista dai diplomatici portoghesi
1848-1870 -, a cura di Eduardo Brazao, con una premessa di Alberto M. Ghi-salberti, di complessive pp. XXV-879), e in altrettanti volumi e con identico titolo
in portoghese in Portogallo nel 1966 per conto della Facoltà di Lettere dell'Università di Cohnbra. È un'opera che fa riprendere il discorso, a proposito di quello che può essere stato e che fu il contributo del Portogallo al nostro Risorgimento (un contributo, si vuol dire, nel senso della documentazione di nomini spassionati la cui testimonianza pertanto è doppiamente preziosa), da dove l'ha lasciata Giacinto Manuppella ponendo a disposizione degli studiosi la fondamentale Bibliografia portoghese del Risorgimento italiano ( Boletim Internacional de Bibliografia LuBo-Brasileira , voi. II 1961 -, n. 1, pp. 67-141.). Uomini spassionati, si è detto, riferendoci ai diplomatici portoghesi di quei decenni, appunto perché non direttamente interessati alle vicende a cui capitò loro di assistere: ma è altrettanto epassionato il Brazao nel far conoscere questi documenti. Egli è un registratore dei dati di fatto, né penserebbe di valersi di essi per mitizzare o per demitizzare , se proprio vogliamo servirci dei brutti neologismi tanto di moda oggi, nella lingua ma soprattutto nell'interpretazione della storia del Risorgimento...
L'altra fonte a cui ricorre da tempo il Brazao è quella degli Archivi Vaticani- È la fonte da cui ha attinto e attinge per illuminare ulteriormente le alterne vicende dei rapporti del proprio Paese con la Santa Sede attraversa i secoli e, in un modo particolare, con la ricerca di questi ultimi anni, i rapporti dei decenni centrali dell'Ottocento, con speciale riferimento al lungo pontificato di Pio IX e ai momenti immediatamente precedenti e successivi ad esso. Ne è venuta la ricca serie delle Relagoes Diplomàticas de Portugal com a Santa Sé in cui tale titolo è seguito, nei rispettivi volumi, dai sottotitoli Um Ano Dramdtico (1848) (1969), A Queda de Roma (1870) (1970), A Morte de Pio IX e a preparacào dum novo Pontificado (1878) (1971), O Reconhecimento do Rei D. Miguel (1831) (1972), pubblicate, assieme all'altro volume O Concilio Vaticano 1 visto pelos Diplomatati Portuguenses (1869-(1870) (1972), per conto della Academia Internacional da Cultura Portuguesa in Lisbona.
Già le date a cui tali documenti si riferiscono ne testimoniano l'incidenza anche con la storia italiana; e un italiano di oggi, anche se non abbia un interesse particolare per le complesse vicende dei rapporti in quei decenni fra il Porto-gallo ondeggiante fra una tenace tradizione cattolica e il laicismo avanzante e la Santa Sede, vi trova pagine sia pure marginalmente del tutto nuove sulla nostra storia. Specchio particolarmente interessante in proposito è, fra i volumi sopra segnalati, quello che tratta della morte di Pio TX e della preparazione di un nuovo pontificato, nell'estrema delicatezza del momento per i rapporti di