Rassegna storica del Risorgimento
ABERDEEN, LORD GEORGE HAMILTON GORDON DI; CARTEGGI ( GLADSTONE-
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1973
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Le lettere di Gladstone
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soprattutto alla linea politica condotta dall'Inghilterra. > Eppure questi ali archi finirono più per inasprire Palmerston e nuocere al governo napoletano che a difenderlo autorevolmente e definitivamente. I giornali legittimisti e clericali furono i più accanita nella lotta contro la politica estera inglese, ma anche i giornali governativi non erano alieni dal seguire la stessa linea.2) Non bisogna, però, trascurare alcune eccezioni: vi furono giornali che decisamente si schierarono dalla parte di Gladstone, volendo sottolineare che anche in Francia una parte dell'opinione pubblica era contro le ingiustizie e le illegalità, al di là degli interessi politici del proprio paese.3) Ma in effetti il governo francese per bocca del ministro Bar oc he, non mancò di far giungere a Londra le sue rimostranze per quella che definiva inaudita presa di posizione >. **)
Da parte austriaca non poteva mancare una decisa condanna, rivolta soprattutto alla politica estera inglese ancora una volta alla ribalta per un'estrosità dì Palmerston.5ì Si sosteneva, infatti, che l'interpellanza del Lacy-Evans nella seduta
*) Cosi affermava un libello reazionario: In Francia forse, pio. che altrove si san fotte sentire le più coraggiose e zelanti voci, a propugnare la giusta tenzone che erasi ad un tratto alzata gigantesca . Cfr. Confutazioni alle, lettere del ig. Gladstone, Losanna, 1851, prefazione p. vi.
2) A questo proposito vedi l'articolo dell'Opinione, Torino, 15 agosto. L'Italiano il 16 agosto si scagliava contro alcuni giornali francesi animali da una notevole dose di piemonlofobia e anglofobia , come VAssemblée Nazionale diretta da Guizot e Mole, i quali, si diceva, politici falliti sotto Luigi Filippo, vorrebbero prendersi una rivincila su Palmerston, che, in questioni di politica estera, li aveva giocati.
3) Il Pays, ad esempio, lamentandosi che non fosse stata la Francia ad alzare per prima, il grido di rimprovero contro il Borbone spiegava: se la nostra presenza a Roma ci impone maggiore circospezione in ciò che riguarda la diplomazia, innanzi alla storio essa ci impone anche maggiori doveri. Non conviene 'agl'ire in modo che ci possano accusare giammai di avere, non fosse che indirettamente, favorito un regime di ferocia. Ora, non aver ripudiato solennemente qualunque solidarietà, atteso la situazione creataci dall'occupazione in Italia, ci rende quasi complici indirettamente ; e ancora il Paysy in un asticelo successivo, continuava: l'abbiamo detto, e lo ripetiamo colia più grande energia, ora che siamo compi unum finte chiariti della condotta del Re di Napoli, delle spie, della sua polizia, ora che conosciamo la tortura di quelle prigioni, la Francia ha il più sacro dovere di intervenire da prima colle più vive rimostranze diplomatiche per mettere un termine a quelle enormezze. Infatti noi siamo il sostegno del Papa, ed il Papa è il più intimo alleato del Re di Napoli. Può sembrare all'Italia e all'Europa, che noi colla nostra presenza a Roma, sanzioniamo, autorizziamo quelle mostruosità, cui tutti, non vogliamo dubitarne, tutti esecrano presso noi, qua! che sia il partito cui appartengono. Per mantenere incolume il nostro amore dobbiamo respingere qualunque solidarietà anche indiretta, perché c'infamerebbe. Cfr. articoli del Pays tradotti sul Risorgimento il 15 e il 30 agosto.
*) Il Risorgimento, 13 agosto. Più realisticamente del Pays la Revue des Deux Mondes rilevava ehe tuttavìa qua! che sia l'importanza ed il significato dà queste due lettere, non bisogna farsi un'idea esagerata dell'effetto ehe produrranno sulle cose d'Italia. Se i diritti della ragione, della giustizia e della umanità trovano ancora dei potenti patrocinatoci, non havvì governo, il quale voglia assumerai l'incarico di promuovere la rivoluzione. Cfr. l'articolo della Renne des Deux Mondes tradotto dal Risorgimento il 20 agosto.
5) Una certo eco suscitarono le risposte di Schwarzenberg e della Dieta Germe-naca all'invio delle lettere da parte da Palmerston; cfr. l'articolo dal Corriera italiano di Vienna riportato dal Conservatore Cosdutsionnle, Firenze 18 agosto, e l'articolo Lord Palmerston, il governo di Napoli e Ut Dieta dì Francoforte' sulla Rilancia* Milano 8 novembre.