Rassegna storica del Risorgimento

CONGRESSI NAPOLI-CAPUA 1972; DEMOCRATICI ITALIA 1860-1862; ITAL
anno <1973>   pagina <48>
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DEMOCRAZIA E MAZZINIANESIMO NEL MEZZOGIORNO D'ITALIA
APPUNTI
Nel corso del felice convegno sul tenia Democrazia e mazzinianesimo nel Mezzogiorno d'Italia (Napoli-Capua, 21-23 ottobre 1972) promosso da Domenico Demarco con la cooperazione dà diciassette Comitati meridionali del nostro Isti* tulio, di là dall'ampia ricostruzione, ora panoramica, ora volta all'analisi di de­terminati momenti e situazioni locali, che è venuta fuori dalle efficaci relazioni di Della Pernia, Falzone, Peddo e Scirocco e dalle comunicazioni, un particolare problema mi pare che sia emerso con maggiore rilievo, assumendo il valore di un invito al proseguimento della ricerca in una precisa direzione: quali condi­zioni ostacolarono o favorirono, dà tempo in tempo o da luogo a luogo, la diffu­sione del mazzinianesimo e del moto democratico in genere nel Mezzogiorno?
Non pretendo, in questi appunti , offrire una soluzione frettolosa del pro­blema, ma poiché come in occasione di quel convegno avemmo ad accennare la signorina Montale, il collega Pedio ed io stesso una fonte preziosa in pro­posito è pur costituita dai fondi esistenti presso 'l'Istituto mazziniano di Genova, credo che non mi si farà addebito se qui accenno ai risultati di un primo spoglio da me fatto fra quel materiale documentario.
Si tratta, particolarmente, della corrispondenza tenuta fra le società demo­cratiche di tutta Italia ed il comitato esecutivo AdÙ?Associazione emancipatrice italiana (nella maggior parte indirizzata ad Alberto Mario), per informarlo dei progressi fatti e degli ostacoli incontrali nell'opera di propaganda e di rafforza­mento delle società stesse. Più particolarmente intendo soffermarmi sulla docu­mentazione contenuta nella cartella 46 degli Autografi e relativa al periodo mag­gio-agosto 1862; ma anche dalla cartella 45, ad esempio, potrebbe esser tratta una considerevole messe di dati, poiché la corrispondenza raccoltavi concerne, per la prima metà di aprile, i bollettari, le adesioni all'AJEX e le adesioni alle proteste. Di quella cartella ci serviamo, qui, soltanto per trarne la notizia dell'adesione alla Società Unitaria Italiana di un nucleo democratico di Racal-muto un centro dell'agrigentino la cui vita economica e può essere indica­tivo era legata alle miniere di salgemma (n. 5610).
Di per sé non probante, invece, per la sua genericità, ritengo la lettera che Saverio Friseia scrisse al Mario il 14 maggio (ora nella stessa busta 45), ove si legge: ... Qui la corrispondenza con le società dell'interno è attivissima e ope­rosa. In tutti gli eventi potremo trarne gran profitto della organizzazione delle Società (n. 5586).
Ma eccoci alla cartella 46.
Vogliamo, anzitutto, per la loro esemplarità, accennare ad alcune corrispon­denze, benché non provengano dall'Italia meridionale, ed nna, anzi, addirittura dall'estero. Mi sembra, infatti, che le prospettive che esse ci offrono debbano essere, quanto meno ipotizzate, dico per quell'ipotesi di lavoro che questi ap­puntì vogliono suggerire ad una più approfondita ricerca, anche per altre regióni.
Scrive, ad esempio, da Costantinopoli nn C. Sanini a Mario, il 28 maggior L'operajo è con noi, ma l'operajo è povero; ed i ricchi che pur dando un obolo