Rassegna storica del Risorgimento

UNIVERSIT? ITALIANA AUSTRIA
anno <1973>   pagina <62>
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62 Angelo Ara
troie, nello stesso momento in cui riconosceva l'inidoneità di Innsbrnck, riteneva che esistessero, oltre alle ragioni di equilibrio nazionale, altri motivi che in una prospettiva gestirtitstaatliche si opponevano sia alla scelta di Trieste, reputata il centro dell'irredentismo italiano, sia a quella di una località del Trentino, re* pione di estrema frontiera, posta in un settore militarmente delicatissimo. Nel timore di aggravare i contrasti muovendosi dato che ogni tipo di decisione avrebbe inevitabilmente scontentato qualcuno , 1 rimane ancorati ed una realtà superata, mentre a Innsbrnck i rapporti nazionali si deteriorano ulterior­mente e la tensione si approfondisce.
Gli incidenti che avevano contrassegnalo la prolusione di Menestrina, si ripetono nel 1903, in occasione della lezione introduttiva del nuovo libero do­cente italiano Giovanni Lorenzo ni: " alla fine dell'anno viene bloccato sul na­scere, vietando la conferenza inaugurale di Angelo De Cubernatis, il tentativo di dare vita ad una libera università italiana a Innsbrnck.2 Sul piano program­matico esplicito questa iniziativa doveva rispondere ad un'esigenza realmente sentita, quella cioè di intensificare i contatti culturali tra gli austro-italiani e l'Italia, ma sottintendeva un significato politico di provocazione e di rottura,3) per dimostrare l'insostenibilità della situazione esistente.
Riconoscimento di questa realtà era stato l'impegno preso dal governo di rimuovere i corsi da Innsbrnck e di allontanarli dal Tiralo.4) L'impegno era stato però preso precipitosamente, prescindendo da un'analisi delle concrete forme e possibilità d'attuazione, ed esso inoltre non viene mai considerato dall'autorità come totalmente vincolante. La dichiarazione governativa, che in un primo tempo può fare allentare la tensione, ha però in sé elementi ambigui ed equi­voci, ed avrà quindi un notevole rilievo nel determinare quel processo che sfo­cerà e culminerà negli avvenimenti del 1904.
In un primo tempo, comunque, il governo iniziava le consultazioni con le
') PASINI, L'università italiana, voi. I, pp. 26-27. Lorenzo ni aveva conseguito la libera docenza in economia politica.
2) I disordini ai quali avrebbe prevedibilmente dato luogo l'apertura dell'univer­si là libera italiana erano stati tempesti vamen te segnatala dallo Sta ti Itali or a Iiinsbrurk: cfr. VA.W., Ministcrium des Innern, Presidiale, n. 3, Tirol 31, b. 2208, 1903/7548, rap­porto in data 24 ottobre 1903. Sulla mancata apertura della libera università , cfr. PASINI, L'università italiana, voi. I, pp. 28-29. La versione ufficiale degli avvenimenti è nel rapporto del ministero degli Interni, compilato sullo base del rapporto luogo-tenenziale da Iim.-bruek, inviato dal ministero degli Esteri D'ambasciata a Roma, in S*A.Wn Politiseli* Archi V Id'ora innanzi Pi.ì, XI, Italien, b. 131, Goluehowrki a Pasciti, allegato alla nota 28 novembre 1903. Ibidem si veda anche Pasciti a Gobi-rhowftkj, rapporto, 1 dicembre 1903. Cfr. ancora A.AJHJ*., Autriche-Hongrie, Nouvelle Sede, Tomo 13. n. 1, 17 novembre 1903, n. 18, 26 novembre 1903 e n. 19, 1 dicem­bre 1903. Per le reazioni governative e a livello di opinione pubblica in Italia, si veda FOAKCESCO TOM MACINI, L'Italia alla vigilia della guerra. La politica estera di Tommaso TOtonl, Bologna, 1934-1941 (5 voli.), voi. 1. pp. 265-277.
*) Questo utrpetto era sottolineato nel rapporto ministeriale in dota 28 novembre, citato alla nott precedente, nel quale si esprimeva l'opinione che il progetto mirasse a cani die 8*tcrrcicnlsche hVitierung mii Ilille des Analandos cine Prefsfon auszuuben, um ilie Losung dee HochachuihYugc, in dnem don italieniseben Partcitvunschen entspre-chenden Shine va, erzwingen. Tale interpretazione emerge anche dal dibattilo parla­mentare, cfr. Koi.MF.n, Parlament und Vorfastung, voi. Vili, pp. 536-537.
*) Koi.MEH, Parlament und Verptssung, voi. Vili, pp. 470471. L'impegno è espresso in una lirklurung in data 13 maggio 1903, cfr. S.AJP'., Kabinetts-Kanzlei, 1904/601.