Rassegna storica del Risorgimento
UNIVERSIT? ITALIANA AUSTRIA
anno
<
1973
>
pagina
<
70
>
70 Angelo Ara
hanno della nazionalità una animaltsche Auffassung, e non contribuiscono certo al buon nome del Deutchtum in Austria: es hai zu kompromittierende An-wdlte. Questo è lo sfondo ideologico, esemplarmente panaustriaco, che sottende le prese di posizione delle Nette Tiroler Stimmen sulla questione universitaria italiana. ) U rifiuto dell'intolleranza e la fiducia nella possibilità di comprensione e di convivenza di gruppi etnici diversi da un lato, e il timore del-1 impulso che l'irredentismo italiano avrebbe potuto ricevere da un'università a Trieste dall'altro, sono i motivi che spingono l'organo clericale a giudicare favo* revolmeute il decreto governativo. La coesistenza tra italiani e tedeschi a Innsbruck. appare possibile in base ad una concezione che rifiuta i conflitti nazionali, non tanto postulandone il superamento, quanto piuttosto rifiutando di prendere atto della nuova dimensione che il problema nazionale aveva assunto, e suggerendo implicitamente ài ritorno ad una realtà anteriore, non ancora minata da contrasti di tale profondità. Secondo le Nette Tiroler Stimmen, Innsbruck appare una sede particolarmente idonea per i corsi italiani, nella sua qualità di Landeshauptstadt di una provincia bilingue, che ha quindi una funzione mediatrice tra le due nazionalità provinciali.
La questione universitaria italiana si inserisce quindi a questo punto anche nel quadro del problema dell'unità provinciale tirolese. Di fronte alle spinte autonomistiche italiane,2) esisteva al di fuori di singoli casi personali uno schieramento abbastanza compatto delle diverse correnti politiche tedesche, attestate su un atteggiamento di intransigente difesa dell'unità del Land. Mentre per le tendenze tedesco-nazionali il dogma dell'indivisibilità del nesso provinciale implicava anche una proiezione offensiva verso il Tirolo italiano, non priva di accenti snazionalizzatola; le correnti vecchio-conservatrici, delle cui tesi le Nette Tiroler Stimmen si facevano portavoce, non accettavano che venisse scissa l'unità storico-tradizionale tirolese, ma rifiutavano pure una politica nazionale diretta ad alterare un equo rapporto tra le due nazionalità tirolesi. In piena coerenza con questa prospettiva di fondo, all'organo clericale appariva perfettamente logico che la capitale di un KronUmd bilingue, simbolo dell'unità del paese fosse scelta a sede della facoltà italiana. Questa impostazione prescindeva però dalla richiesta italiana di avere un centro di cultura posto nella propria area linguistica, e dal clima di crescente radicalismo nazionale che si manifestava a Innsbruck. Questo clima trova la sua espressione nell'organo della Volkspartei
J) SÌ veda soprattutto Neue Tiroler Stimmen, 28 settembre, 3, 15, 20, 22. 24, 26 ottobre 1904.
2) Sulla questione dell'autonomia trentina, cfr. anzi tutto KAKI. RIE, Der Auto-no/niekampf der WelschtìToler tmd die Steli ung der deutschen Parteien unti Regierun-gen, in Veroffentlirhungen dei Museums Perdi nandeum in Innsbruck, n. 16, 1936, Inns-brurk, 1938, pp. 413-S2S.
81 vedano anche KAJU, VON GRABMAYER, Voti Badati bis Stiirgkh, Stuttgart-Berlin, 3919; EOUARD REUT-NICOLVSSI, DOS altosterreichisrhe Nationalitatenrecht in Welschtirol, Iintebrurk, 1933; Scii'to SIGHRCK, La lotta per Vautononùa nel Trentino, in Nuova Antologia, 17 dicembre 1901.
Cfr. anche IUNS KiuMEII, Die linliener untar der ósterreclùsch-nngarischan Monarchie, Wjon-Munchen, 1954, pp. 4246; TMEOHOH YEITEU, Dio Italiencr in der 'òster-reirlùsch'ungtirisclteii Monarclùe. Sino volkspolitische unti nationalilutvnrerhtliche Siti-die, Wicn, 1965, pp. 85-90.
Si vedano anche le nostre osservazioni, ia ANGELO ARA, Proposte di riforma nel Trentino sul finire dell'Ottocento, in Quaderni storici* 1971, n. 18, pp. 1028*1042.