Rassegna storica del Risorgimento
CRISPI FRANCESCO CARTE; MANCINI PASQUALE STANSLAO CARTE; MUSEO
anno
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1973
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pagina
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98
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98
Emilia Morelli
Come sia finito tra queste carte il diploma di nomina di Francesco Crispi a membro onorario della Loggia massonica Italia risorta di Costantinopoli non saprei. Forse sarà rimasto sul suo tavolo nel periodo in cui Annaraione prestò servizio nel Gabinetto del presidente del Consiglio, durante il quale ricevette, per fare un esempio, una raccomandazione (24 dicembre 1887) di Carlo Alfieri di Sostegno in favore di Pietro Gamba, cbe aspirava a divenire prefetto di Ferrara.
Legato a Crispi, dunque, il cbe non lo salvò da un telegramma cbe non ammetteva repliche quando Annaraione aveva addirittura chiesto la disponibilità per non ottemperare al trasferimento da Brescia a Girgenti. Eccone il testo dettato il 4 settembre 1894:
Mi stupisce che debbonsà le trailo razioni essere interpretate come punizioni. Si serve il paese in ogni luogo e in questo momento la destinazione in una prefettura della Sicilia indica una specifica fiducia nei funzionari ohe vogliono fare il loro dovere. Crispi.
Inutile aggiungere che Anneratone partì per Girgenti, donde invaerà no-: tizie sull'andamento della campagna elettorale del 1895. Delle minute di lettere a Crispi vai la pena di ricordare quella del 6 settembre 1890 che tratta di Oberdan, di Ragosa e delle responsabilità di Imbriani.
Di Antonio di Rudini solo tre biglietti cordiali degli anni 1896-1897; al primo ministero del marchese siciliano risale, invece, una lettera di Bruno Cluni irri a Giovanni Nicotera, interessante per le osservazioni che, il 26 giugno 1891, il titolare del dicastero dell'Agricoltura faceva al suo collega all'Interno sul progetto di legge elettorale.
Per finire di citare i corrispondenti-ministri, facciamo i nomi di Alessandro Forti S;, Luigi Luzzatti, Nunzio Nasi.
Nel 1890 Sebastiano Tecchio junior si sfoga contro Crispi, reo di non averlo sostenuto nelle elezioni a Venezia. Del 13 agosto 1888 è una lettera di Salvatore Bentivegna da Palermo, nella quale il magistrato assicura che farà di tutto per ripulire la fedina penale del marchese Medici dalla annotazione che riguarda delitto , ma non è sicuro di riuscire nell'intento. Nel 1913 è Giovanni Angelo Basto gi, che ha perso ogni suo avere e chiede un posto di Ispettore del lavoro e dell'agricoltura. Ma la lettera più divertente e imbarazzata, nonostante la spigliatezza dello stile, è quella della scrittrice Térésab, la quale, in base a errate informazioni, ha combinato un guaio al fidanzato Ezio M. Gray, che aspirava alla direzione de L'Adige e spera che Annaratone possa riparare alla sua leggerezza.
Come prefetto di Parma, il 16 gennaio 1898, Annaratone riceve una bellissima lettera di Agostino Berenini, che vuol evitare lo scioglimento della Camera del Lavoro e spiega il perché. Nella sede di Bari, Giuseppe Pavoncelli gli fa giungere una acuta analisi, il 3 novembre 1899, sulle condizioni dell'agricoltura pugliese.
Nel 1906 Annaratone è prefetto a Firenze, durante il governo Sonnino, ed è a lui che Giolitti affida l'incarico di comunicare al presidente del Consiglio per telegramma (29 marzo) che è deciso ad evitare qualsiasi occasione di contrasti in Parlamento, ritenendo necessario nello interesse generale che V. E. svolga liberamente suo programma di Governo . Consiglia, però, di rendere gruppo conservatore meno diffidente e difficile" contro uomini di parte estrema liberale della Camera .
Arriviamo così a colui che fu il ministro che portò Annaratone al culmine