Rassegna storica del Risorgimento

CRISPI FRANCESCO CARTE; MANCINI PASQUALE STANSLAO CARTE; MUSEO
anno <1973>   pagina <99>
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Le carte di Angelo Annaratone 99
della carriera chiamandolo a Roma e proponendo la sua nomina a senatore. Sono solamente otto e di scarso peso le lettere di CiolitLi, alle quali si può acco­stare quella di suo genero, Giulio Yenzi, del 18 ottobre 1913, che prega il pre­fetto di avvertire Gentiloni dell'atteggiamento ostile di alcuni vescovi della pro­vincia di Roma.
Salandra, che gli aveva comunicato nell'aprile la concessione del Gran Cordone dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro, nel luglio 1914 mette fine alla sua carriera. Logico che Annaratone abbia tenuto le lettere ricevute in que­sta occasione da Leonida Bissokti. Onorato Caetani, Luigi Federzoni, Camillo Garroni e Giovanni Beitelo (da Costantinopoli), Raffaele Giovagnoli, Giorgio Guglielmi, Carlo Monti, Domenico Oliva, Tommaso Tittoni (da Parigi),
Causa dei tanti mali di cui dicevamo all'inizio, fu anche l'amicizia di Jean Finot, direttore de La Revue. Le quattro lettere scritte fra il 1915 e il 1918 non contengono nulla di men che lecito sui rapporti italo-francesi in tempo di guerra e un solo accenno en passata a Bolo Pasha, il fornitore di quei 300.000 buoi sui quali Adolfo Brunicardi basò le sue accuse contro Annaratone.
A un clima più sereno ci riporta una lettera di G. A. Molinai! del 1906, nella quale ricorda il suo incontro con Cavour a Bruxelles in casa Arrivabene e ne esalta i principi economici libero-scambisti.
Amico di Crispi, dicevamo e, quindi, anche di Tommaso Palainenghi. Que­st'ultimo se, nel 1898, chiede aiuti finanziari, nel 1901 fa un prezioso dono di nozze alla signorina Giuseppina Annaratone, dono che consiste in alcuni auto­grafi tratti da quell'archivio Fabrizi, che lo stesso Palamenghi donerà sul finir della vita, dopo averlo un poco disperso, al Museo centrale. ') Le lettere a Nicola Fabrizi sono di Giovanni La Cecilia (20 novembre 1839), Felice Orsini (27 no­vembre 1847), Giacomo Medici (18 dicembre 1855), Stefano Tiirr (25 luglio 1858). Non sappiamo se provengono dalla stessa fonte le lettere dello scultore Gio­vanni Duprè (24 maggio 1869), di Garibaldi (7 ottobre 1871), di Guerrazzi (7 aprile 1872), di Montanelli (3 marzo 1860).
A completare questo gruppo di autografi l'ultima lettera (20 agosto 1884) di Cesare Diana, trucidato in Africa assieme con Gustavo Bianchi e Gherardo Monaci.
Terminiamo ricordando quel che scriveva il 22 maggio 1923 Luigi Cadorna a Merio Viana: È più facile rimanere tetragoni di fronte elle villanie e alle falsificazioni della storia di quanto non lo fosse nei disastri a me attribuiti! .
EMILIA MOREECI
0 EMILIA MONELLI, Var'cìnvlo di JV. /' ivi, 1938, pp. 553-555.