Rassegna storica del Risorgimento

CRISPI FRANCESCO CARTE; MANCINI PASQUALE STANSLAO CARTE; MUSEO
anno <1973>   pagina <104>
immagine non disponibile

104
Libri e periodici
appare insoddisfacente tuia tale conclusione intorno olle questioni die ho accennato qui eopra. Ma nel far proprie le argomenutzioni dell'Ambrosoii a proposito della decisione catiancana di dar vita al Politecnico il Lacaita ha implicitamente risolto in- un certo senso Ja valutazione di questi momenti non secondari della biografìa catLineami e della sua vicenda culturale, rischiando involontariamente di rimanere vittima, egli che pure ci aveva avvertito, sin dalle prime pagine del suo studio, sul significato centrale dal punto di vista culturale e sociale della esigenza scientifica di cui Cattaneo ù portatore, di una prospettiva che torna di nuovo a ridurre il nostro personaggio in una dimen­sione troppo angustamente intellettualistica. Ciò peraltro avviene proprio laddove l'indagine tende a restringersi rispetto a quei termini pia ampi e comprensivi entro i quali aspira a muoversi. Per esempio come si può trascurare il fatto che // Politec­nico, che 'dovrebbe essere la manifestazione del più. rigoroso impegno scientifico rivolto quasi esclusivamente a divulgare i successi e i risultati della scienza e della tecnica, contiene numerosi scritti con i quali Cattaneo alimentò la polemica sulla questione della ferrovia Lombardo-Veneta? Ciò che di nuovo Cattaneo porta nell'esperienza del Politecnico non è dunque tanto questo desiderio di scientificità, ma una nuova consa­pevolezza delle difficoltà che ostacolano il cammino nei confronti di quello che lui ritiene di progresso della scienza e della società. H Lacaita ha il merito di aver colto questo elemento fondamentale che segna tutta l'esperienza del Politecnico e si esplicita soprattutto nelle prefazioni ai diversi volumi della rivista, nelle quali il problema delle possibilità di applicazione pratica della scienza si esprime nell'interesse che Cattaneo porta al concetto di arte , al momento cioè in cui si esprime la necessaria media­zione tra ila verità scientifica e l'applicazione pratica di essa. E già questo è un segno che all'esperienza del Politecnico Cattaneo perviene non solo per una esigenza ormai matura di rigore scientifico che non poteva essere soddisfatta dalla sua collaborazione agli Annali (d'altronde non era Cattaneo il principale compilatore del Bollettino di notizie statistiche annesso agli Annali?), ma attraverso un ripensamento asai piò pro­fondo e drammatico sulla funzione della scienza nella società e conseguentemente sul ruolo dell'intellettuale e del tecnico, ripensamento che scaturiva da un'esperienza certa­mente difficile e non priva di insuccessi la quale metteva in discussione determinati criteri e schemi culturali. Una tale esperienza non poteva essere maturata solo sul ter­reno della riflessione teorica, ma soprattutto su quello dell'azione pratica. É chiaro però che risposte esaurienti e convincenti su tutti questi elementi non possono che esseve affidate ad una indagine che approfondisca ancora l'esame delle prospettive e dei conflitti che si manifestarono nella Lombardia negli anni tra la Restaurazione e il 1848. Da questo punto di vista assumerebbero um significato non occasionale certi motivi cattaneani sui quali in genere la riflessione degli studiosi si è scarsamente soffermata. Alludo per esempio alla opposizione di Cattaneo alla circolazione di carta moneta, alla difesa della funzione del banchiere o, forse più significativi, a certi spunti antimanifalturieri o -alla convinzione di una naturale disposizione della Lombardia verso l'agricoltura. Ne verrebbe così meglio illuminato quello schema economico che costituisce il nodo e teorico intorno al quale si articola la memoria Sulte interdizioni israelitiche e la convinzione profonda che anima le pagine delle Notizie naturali e civili sulla Lombardia (scritto del quale segnaliamo una recente riproduzione anasta­tica della prima edizione), e soprattutto risulterebbe meglio chiarito nei suoi elementi costitutivi quell'intransigente liberismo di cui Cattaneo si fa propugnatore in tutte le condizioni e che viene da lui considerato il fondamento della sana economia. Cat­taneo dunque crede nella funzione sociale della scienza, ma si può cogliere in tutta la sua produzione letteraria degli anni fino al 1848 una evoluzione del suo pensiero, e pur non modificando la eua convinzione che la società e l'economia possono svilup­parsi e dirigersi soltanto con l'ausilio della scienza e della tecnica, tende a crearsi strumenti di intervento più idonei rispetto al modificarsi della realtà. Anche nella fondamentale debolezza degli elementi teorici che costituiscono la < dottrina catta-neana, il pensatore lombardo col suo PoHiecnico cerca, lungo la scia di una consoli* data e illustre tradizione dei giornali di cognizioni utili , di riaffermare la sua consapevole proposta del ruolo dirigente della scienza rispetto all'anarchia delle forze