Rassegna storica del Risorgimento
CRISPI FRANCESCO CARTE; MANCINI PASQUALE STANSLAO CARTE; MUSEO
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1973
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Libri e periodici 109
aito, con una più maturata elaborazione di dottrine circa lo viluppo polittico, sociale e "Snàle del mondo ottocentesco. Ere pronta a nuove lotte, ma nuove lotte per lei non ca saranno: Margaret scomparve in un naufragio a poca distanza dalla terra natale.
FIORELLA BARTOCCINI
Le Relazioni diplomatiche fra lo Stato pontificio e la Francia. IH Serie: 1848-1860, voi. II: 19 febbraio 1849-15 aprile 1850, a cura di MICHELE FATICA (Fonti per la storia d'Italia, 116); Roma, Istituto storico italiano per l'età moderna e contemporanea, 1972, in 8, pp. XTV-614. L. 5.500.
Facendo riferimento ad una recensisne relativa al precedente volume che si chiude con l'avvio del gioco diplomatico tra Gaeta e Parigi, dobbiamo riconoscere che il presente volume porta un interessante contributo tanto per il periodo anzi detto, guanto per l'ultima fase della assenza da Roma di Pio IX, e in particolare dall'ottobre del *49 in avanti. Ben poco è da aggiungere alla sintetica ricostruzione dal Fatica premessa alla pubbRcazione dei documenti che mettono in risalto il contrasto tra la restaurazione perseguita dalla diplomazia pontificia e gli orientamenti della diplomazia francese che mirava a bilanciare in Italia l'egemonia austriaca e ad accrescere l'influenza della Francia, sia pur nell'ambito di un sostanziale moderatismo.
Il volume, che si apre con lo scambio di dispacci tra il card. Antonella e il nunzio a Parigi, mons. Fornari, per inviti e consensi all'intervento armato straniero a favore del papa e per l'apertura di una conferenza diplomatica, vede fin dall'inizio del '49 l'incertezza e la perplessità del ministro degli esteri francese corca l'invio di truppe a Roma e una restaurazione di tipo assolutistico (p. 55, 60); la riluttanza francese all'intervento austriaco, sottolineato dal card. Antonelli che riteneva insufficiente l'aiuto ispano-napoletano, era dettala sia dalla situazione politica in Francia e dalla opposizione di una parte dell'Assemblea e dell'opinione pubblica (p. 97), sia dall'auspicio (condiviso anche dall'Inghilterra; p. 80) che ài pontefice conservasse gli istituti rappresentativi, le concessioni liberamente fatte (pp. 72, 83), e promettesse clemenza ai ribelli i. p. 89). Ma, anche nei mesi successivi, perduravano l'apprensione e i timori a Roma per i < consigli > al fine della conservazione degli istituti liberali, per la condotta delle autorità -fmilitari francesi dopo lo sbarco a Civitavecchia (pp. 101, 113, 125), per la richiesta pubblicazione di un manifesto politico pel mantenimento delle istituzioni rappresentative; se le richieste di Parigi ri facevano più moderate, pei contrasti all'interno del Gabinetto francese ((PP- 150,155, 159) e poi per il rimpasto ministeriale di giugno (p. 170) mentre si riconosceva l'inconciliabilità del sistema rappresentativo col papato (p. 177), l'azione dell'Oudinot diveniva più energica, facendo prevedere prossima la caduta di Roma che avvenne ai primi di luglio del *49. Restavano non di meno aperti (nonostante la fine della Repubblica e il ripristino formale dei' l'autorità pontificia in Roma) i problemi politici e diplomatici connessi con hi conferenza di Gaeta, le taf orme auspicate o contrastate nello Stato pontificio (pp. 229, 241, 252), Fatiteggianieneto dei governi liberai > e della stampa, conservatrice e non, dei vari paesi ; chiarissimo risultava infine il nesso tra la r e s la ur> az ione pontificia e la causa dell'ordine in Europa, dalla lettera di Pio IX a Luigi Napoleone del 31 luglio del '49 : < Iddio, che ha cosi visibilmente in parte permessi e in parte guidati gli avvenimenti, proseguirà ed assisterci per ottenere lo scopo, che tutti abbiamo in cuore, della pace e della tranquillità, -col mezzo specialmente delle cure incessanti da prodigarsi sui popoli, affinché siano sempre meglio istruiti nelle massime invariabili della morale e della religione non disgiunte dalla legale necessaria compressione dei nemici della società. Prego il Signore affinché assista lei e il suo Governo, e benedica gli sforzi, che con sommo giubilo degli uomini onesti si fanno continuamente per ottenere in Francia questo fine... * (p. 247).
Durante i mesi seguenti, mentre venivano dibattute le questioni concernenti il carattere e la portata delle riforme da concedersi, le competenze della Consulta, hi