Rassegna storica del Risorgimento
CRISPI FRANCESCO CARTE; MANCINI PASQUALE STANSLAO CARTE; MUSEO
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1973
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Libri e periodici
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d'accordo per frenare o sminuire l'influenza austriaca nella penisola ( p. 52). Ma invero le iniziative elle Luigi Napoleone poteva prendere in Italia, i maneggi francesi < p- 66), il conflitto con Monaco, le voci eolia ricostituzione del Regno italico ecc. vanno e finire in secondo piano di fronte alla crisi del ministero d'Azeglio (p. 841, al rientro del Cavour considerato il più abile statista piemontese (p. 77), alla violenta campagna clericale contro il progetto di riforma del matrimonio (cfr. D. MACK SMITH, Vittorio Emanuele II, Bari, 1972, pp. 3744)} in ogni caso, l'Inghilterra non avrebbe abbandonato il Piemonte a subire la pressione austro-franco-prussiana, né a mutare in senso reazionario l'indirizzo del governo. La esistenza del Piemonte come Stato costituzionale (p. 140), il declino dell'influenza mazza-mena dopo il moto del 6 febbraio- 18S3, la questione dei sequestri in Lombardia (pp. 149, 159 e sgg.) servivano a chiarire la posizione dell'Inghilterra tei primi mesi del '53, mentre, a detta di James Hudson, lo Stato sardo e il governo erano concordi nel respingere le pretese austriache nei confronti degli emigrati, ormai cittadini sardi (p. 164).
La situazione italiana e internazionale era però assai complessa non tanto per i timori di insurrezioni mazziniane o a causa della questione dei eequestri, per la quale si valutavano adeguatamente, da parte inglese, le ripercussioni in Piemonte ed in Austria (pp. 176, 200, 207 e sgg.), quanto per l'avvio di una crisi ad oriente tra Russia e impero ottomano, e per l'attivismo politico di Napoleone III che tendeva a scardinare ì trattati del 15 ed auspicava un nuovo assetto in Europa basato sul trionfo delle nazionalità: di fatto, la guerra di Crimea ri pone come un momento di una più ampia crisi politica, per la rottura del fronte conservatore (Austria, Russia e Prussia) e per la posizione dell'Austria, prima e dopo la stipulazione dell'alleanza del 2 dicembre 1854 con Francia e Inghilterra, contro la Russia. E come l'atteggiamento filo occidentale dell'Austria nella primavera del '54 (pp. 267, 291) trova riscontro nella disponibilità del Cavour all'invio di truppe a sostegno degli alleati (p. 271). così la possibilità di compensi ali1 Austri a in Oriente (p. 292), o la partecipazione piemontese alla guerra può aprire nuove prospettive alla soluzione della questione italiana; i documenti inglesi, verso la fine del '54, offrono il dispiegarsi e il concatenarsi delle trattative e delle vicende, alle quali il Di Nolfo ha dedicato persuasive pagine di ricostruzione e chiarimento (cfr. E. Di NOLFO, Europa e Italia nel 1855-56, Roma, 1967, passim). Se per l'Austria l'accessione all'alleanza aveva come contropartita la garanzia dello statu quo in Italia, per il Piemonte l'adesione all'alleanza (9/10 gennaio 1855) favoriva il ritorno del Piemonte nella grande politica , e lasciava intrawedere la possibilità di mettere a profitto in avvenire il contrasto tra Austria e Russia e la simpatia inglese e francese. E che il trattato potesse giovare all'Italia lo disse chiaramente il Cavour nel discorso del 6 febbraio alla Camera, mentre rifiutava eredito ai mori e alle cospirazioni e poneva in una nuova dimensione la questione italiana di fronte alla diplomazia e all'Europa.
RENATO GIUSTI
// carteggio Antonini-Bernardi (1854-1874J, a cura di RENATO GIUSTI,; Venezia, Deputazione di storia patria per le Venezie, 1972, in. 8, pp. 271. :5s.:jjfc.
Per quanto siano stati ormai chiarità momenti e linee fondamentali del nostro Risorgimento, soprattutto per quel che concerne gli anni cruciali della realizzazione politi co-mi! ìtare, riveste sempre notevole importanza ài portare alla luce la varia atti-rità e le idealità di personaggi generalmente classificati minori da una storiografia volta a considerare, quasi esci usi va meni e, falbi e figure salienti, trascurando o ponendo in secondo piano tutto 51 fermento di base che favorì, accompagnò ed anche rese possibile l'attuazione di direttive derise dall'alto.
Acquista pertanto importanza non indifferente 4 pubblicazione della corrispon-denza intrecciata per un ventennio (1854-1874) tira 41 eonte Prospero Antonini e l'abate Jacopo Bernardi, due emigrati accomunata, oltre che dalla lunga esperienza dell'esilio in terra piemontese e dall'interesse 'Verso gli studi classici, l'erudizione e la storia locale (p. 13), da concezioni etico-politiche fondamentalmente rimili e soprattutto