Rassegna storica del Risorgimento

BIBLIOTECHE ; ROMA
anno <1920>   pagina <115>
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BIBLIOGRAHA
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Il problema di Federico di Gentz è più vasto assai di quanto ap­paia a coloro che trattpuo come lui razionalista e buon seguace di Kanfy di Bousseau di Montesquieu* òjcM vide il pensiero suo nu­trito di elementi tradizionali ohe si integrarono nei motivi roman-tSHfce cattolicizzanti inspiratori della Santa Alleanza; o a chi, infine, vide nello scrittore di Breslavia un geniale dilettante che nella società di Vienna pervenne a gustare le gioie di una effimera e indovinata no­torietà. La più recente tendenza invece vuole vedere in quella attività cosi fervida e fremente, in quella febbrile azione ininterrotta, una pas­sione profonda, una singolare dignitàjM mente e di pensiero, una fede che, più o meno avvertita, sorregge e iUumina tutta Una vita; Guf non mutò in quel gigantesco sommovimento che sembra aver segnata una pietra miliare nella civiltà moderna dal fi maggio 1789 al 18 giugno 1815 ? Eppure fu un vanto singolare che si attribui la nazione germa­nica quello di non aver efficacemente subito, dopo i primi inevitabili moti di simpatia, gii influssi del poderoso rivolgimento latino, e di aver seguito gli avvenimenti con tale indipendenza da giungere alla rinnovazione imperiale del 1870 seguendo direttive tutte proprie del genio della stirpe. Cosi si spiega tra il 1791 e il 1792 il trapasso di Fe­derico di Gentz dall'ardente simpatia per la rivoluzione a un'accesa passione arrtrrivoluzionaria. Di questo momento psicologico cosi importante, come dell'altro parimente notevolissimo del passaggio all'idea di guerra implacabile contro la Francia, mancano documenti introspettivi : rarissimi accenni si dovano in documenti di svaria-tìssimo argomento. E allora, non giovanrìp neppure ' grm'tìnssi eser­citati da amici, come Garve'e Humboldt, o da maestri come Burke, FA. trova la ragione di questo nuovo; oMentamento spirituale in una continuazione di presupposti teorici derivati in parte dall'infinito pro­gresso às0M0tW-mg e dall'insegnamento di Kant. Questi elementi, raccolti nella quiete dell'ufficio burocratico di Berlino ed elaborati in continue meditazioni, sarebbero, stati limitati, secondo l'A., dallapres-sione costante e pratica del Garve e ritemprati dallo scettivismo cau­stico ed elegante dell'Humboldt. Cosi F. induce che i progressi della rivoluzione francese esorbitino per il Gentz dall'armonia ideale del­l'Aufldarang e dalla sfera superiore deU'mteUetìJuaJismo kantiano e diventino dannoso squilibrio ed anarchia pratica. H Gente, finora par­tigiano della Bivoluzione, passa decisamente all'opposizione. Sorge evi­dente a questo punto nell'A il bisogno di tracciare per sommi capi la teoria deu'equililjrio,. che apparirà l'asse fondamentale del pensiero genziano sia all'interno che all'estero degli Stati. All'interno il Gentz