Rassegna storica del Risorgimento

BIBLIOTECHE ; ROMA
anno <1920>   pagina <116>
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BIBLIOGRAFIA
comincia a orientarsi verno l'Inghilterra, sempre seguendo la guida dell'apprezzato Montesquieu; e trova l'equilìbrio in una contempe­ranza tra i due poteri, il popolare con là" sue rappresentanze e il potere regio. Per l'esterno il Gentz adotta una configurazione di tre circoli, il più vasto dei quali rappresenta il diritto ideale, il medio il diritto pubblico, il terzo una tal quale saggezza politica : e con fondendosi bene spesso i primi due, avviene il confronto fra questo nuovo termine e la saggezza pratica. La guerra non è dapprima ammessa dal Gentz, apparendo al suo idealismo come meno efficace della penetrazione delle idee, È questo l'ordine d'idee in cui si muove la Prussia rimasta dapprima neutrale nel vasto conflitto che veniva a poco a poco assorbendo i maggiori stati d'Europa. Ma a poco a poco, quando gli avvenimenti maturarono e la rivoluzione entrò con Napoleone in una calma che parve foriera di maggior-e espan­sione, nel sistema genziano si fece strada il concetto della guerra, necessaria come mezzo di difesa. In conseguenza, nel pensiero del Gentz, per difendere l'equilibrio interno minacciato dalla strapotenza francese, le nazioni europee si dovevano stringere in un'armonica unione, che, forzando i vari stati a una lega, realizzasse indirettamente lo stato ideale e progressivo voluto dalla ragione. Ma quale dei due equi­libri doveva prevalere : l'equilibrio proclamato e promosso sotto la ' protezione della Francia che sventolava tuttora i principi dell'89 o l'equilibrio degli altri stati, stretti a difesa ? Ecco in tal modo a rin­contro i due più grandi pubblicisti del tempo : d'Haiiterive e Gentz ; i due campioni dei due equilibri, espressione sintomatica della potenza della pubblica opinione tra lo strepito delle armi e le laboriose com­binazioni della diplomazia. Ed è* singolare come le due concezioni op­poste e derivanti insieme dan'iUuniinismo concordino in molti punti, e soltanto le esigenze pratiche diano luogo a conseguenze disparate.
Ormai il Gentz cede sempre più all'impulso che lo spinge alla vita pratica j e dal campo delle idee pure passa all'azione. Egli vede i due campi di battaglia e pone tutta la sua attività a servizio del gruppo che maggiormente gli sembra incarnare il suo sistema politico. In questa fase della Vasta concezione genziana scompaiono le ragioni dei piccoli stati; e.contro, la S>rùS6ia di Federico n il Gentz giunge per­fino a condannare la spartizione della Polonia.
Si comprende pertanto come il posto di funzionario della corte di Berlino non fosse più per lui e che il centro massimo della riscossa antìnapoleonica sul continente lo atteaesse. Infatti cedette agl'inviti del principe di Mettermeli, che da tempo lo aveva conosciuto ; e a