Rassegna storica del Risorgimento
BIBLIOTECHE ; ROMA
anno
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1920
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pagina
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124
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121
BIBLIOGRAFIA
teca civica bolognese e lettere di un tal Angelo Gallassi, con le quali questi informava il marchese Mariscotti, di cui era agente* dell'andamento delle cose in città. Vi ha poi aggiunto notizie tratte dai giornali del tempo, brevi cenni biografici dei personaggi ricordati nelle lettere, succinte narrazioni dei latti, a collegamento dei documenti e infine un indice utilissimo a consultarsi. In somma tutto fa del volume uno dei migliori contributi alla storia del '48 che sia apparso in questi ultimi anni.
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GIUSEPPE PALADINO.
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VINCENZO EPIFANIO. Mfoà italiana e i re d'Italia nei secoU. Padova, A. Draghi, 192, 16, .pp. vmJ56,
È un ottimo riassunto della storia dei re d'Italia dal medio evo ai nostri giorni. Con ragion TA. fa incominciare la serie di quei re eon Pipino, figlio di Carlo Magno, e li raggruppa in cinque sottpseriè, ' di cui la prima termina con Berengario n, la successiva (1 -r Sp= talia durante il predominio del Sacro Romano Impero) si chiude con Enrico vjJL di Lussenburgo, la terza procede dalla Rinascenza d'Italia alla fine del Sacro Romano Impero ; la quarta abbraccia i re della Rivoluzione (Napoleone e i Uapoleonidi), e l'ultima quelli del Risorgimento..
Sembra alTA. che il sentimleiito nazionale italiano cominci ad affermarsi nei 30Ò (l'età di Dante), e senza dubbio, sei-pc sentimento nazionale s'intende la coscienza dì appartenere ad una nazione diversa dalle altre, è ammissibile resistenza di esso in quell'epoca, non fosse altro perchè la fusione degli elementi etnici, da cui il popolo italiano discendeva, era allora in massima parte compiuta, e perchè parlava una lingua propria. Ma, per trovare una coscienza nazionale già formata negl'italiani, "bisogna scendere* ai tempi della rivoluzione francese e delle guerre napoleoniche. L'Impresa muratiana, avvenuta in quel periodo (1815), fu a. primo 'tentativo di manifestazione pratica della sua esistenza. Questa è la verità. Kè il tentativo di. Gian. Galeazzo Visconti, né quello di Ladislao di D mazzo, ié ÌMfcro da Giulio .11.' né le aspirazioni di Carlo Emanuele I ebbero nulla di nazionale, giacché la molla che spinse ognuno di quei principi ad agire fu soltanto il