Rassegna storica del Risorgimento

BIBLIOTECHE ; ROMA
anno <1920>   pagina <126>
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BIELIGGIRAPIA
Il gruppo Eroqh a Idea, ohe il Canova chiamava Brcolone*, commessogli dal duca Onorato Castani, fu un nuovo trionfo, che non riusciva, però, a turbare la serenità d'animo dell'infaticabile artista. Egli, invece, si addolorò per l'esodo da Soma dei cento capolavori o dei cinquecento preziosi codici manoscritti che il Bonaparte, con l'ar­mistizio di- Bologna, il 23 giugno 1796, aveva imposto fossero ceduta" alla Francia ; e per le condizioni politiche della sua patria, uà cui gli. giungevano notizie sempre più sconfortanti. Sicché-nell'aprile del 1797 all'amico Selva scriveva : M lascio immaginare quanto io sia affitto per le orribili disgrazie che dì giorno in giorno sempre più vano (sic) crescendo alla desolata nostra nazióne ; ed aggiungeva che sarebbe stato ben contento di perder volentieri: qualunque- cosa, .ani la vita istessa, pur di giovare alla sua adorabile patria, ila il suo spinto di sacrificio non poteva salvarla dalla rovina è il 12 maggio la gloriosa Repubblica di Venezia cessava di esistere. Il grande scultore soffriva nel morale, oltre che nel fisico, per la povera umanità e particolar­mente per la patria così avvilita,1*. guÉi 9 di settembre esclamava : a Quanto mai che mi dóleria se non si potesse più recuperare l'Istria e la Dalmazia ! JJa notte dopo l'arrivo del. corrière non poteva mai prender sonno ; peggio fu quando, seppe ohe erano stati rubati i cavalli della basilica, dì Marco : ne fu accasciato dal dolore. Tè a Boma dove si era proclamata la Repubblica le cose andavano molto meglio : nel novembre del 1799 scriveva all'amico che le miserie provate, in questa città nell'inverno precedente erano cose da far rac­capricciare. Per poter avere un zzo di pane fatto gran parte di gianda (sic) dovevano trattenersi avanti al -Mìàè le notti intere ! Il fratello del Principe Albani chiedeva la Ellemosina ; Borghese ha ven­duto la sua Valeria ide Quadri, così Giàigi, o così Colonna..... Io lavoro tuttodì, altriménfì non si potrebbe resistere a sentire cosa hanno pro­vato questa povera gentfa ÌJgli morrebbe tmico, .come dice :in un'ala tra lettera. Un anno dopo, la carestia è ancora così orribile in tutta Italia, che il Canova può .iscrivere :- .ìfamM cosa mai sarli.ie avMè'j non viene a solevarci.
Ma la sua fama d'ariàsfcidiveniva sempre jpiìi grande. 3PL1S02 Piò VII lo nominava Ispettore generale delìfc JJÉtfÈs àaffi fc* nel 18'0A Presidente perpetuo dell'Accademia di S. Luca. Invitato a Parigi dai Bonaparte allora prim -'.onsole il Canova: ne- riceveva l'incarico di eolpfee la sua statua, e, più tardi, quelito di madama J5-tizia e della nuova imperatrice Maria Ltitàfr. 5a gli onori tributatigli a Parigi non avevano diminuito il suo profondò amor di paìtpae quando,