Rassegna storica del Risorgimento
ARCHIVIO DI STATO DI PERUGIA FONDO DANZETTA; DANZETTA (FAMIGLIA
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1973
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pagina
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445
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Le carte DanzeUa
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dei dirigenti della locale Cassa di Risparmio, tra cui figurano i fratelli DanzeUa. ')
Intanto, le rivoluzioni del gennaio *48 nelle Due Sicilie spingono il resto d'Italia a passare dalle riforme alle costituzioni (Parte amministrativa, B. 19, XVI, ce. 104-107) e quelle del marzo alla guerra d'indipendenza (Parte amministrativa, B. 19, XVI, e. 82-131). La partecipazione dell'Umbria ad essa è abbastanza grande e convinta; mentre i fratelli di Niccola, Pompeo e Giuseppe, partono col numeroso corpo dei volontari perugini, inquadrato poi nei contingenti pontifici al comando del geo. Ferrari, egli, cui la diretta amministrazione del patrimonio familiare richiedeva la presenza, continua a svolgere la sua opera nell'ambito del Consiglio comunale. Nell'aprile del '48 è, con F. Guardabassi, A. Fabretti, R. Ansidei ed altri, tra i promotori dei comitati preparatori per i co* mizi elettorali tenutisi in tutto il territorio dello Stato romano il 18, 19 e 20 maggio 1848.2> Nel luglio avanzato, quando già le sorti della guerra volgono al peggio, in Umbria c'è una ripresa di partenze di volontari, mentre, il 21 luglio, si costituisce a Perugia un Comitato di guerra, che elegge alcuni deputati, tra cui Niccola per il rione di Porta S. Pietro (Parte amministrativa, B. 19, XVI, e 128). Segue la pubblicazione di un manifesto con cui si esortano i cittadini e gli abitanti delle campagne a contribuire con armi, uomini e denari alla difesa dei confini della Patria . È evidente dal suo tono che il ceto rurale umbro era assente, se non proprio ostile, alla vita politica del momento (Parte amministrativa, B. 19, XVI, e. 129).
Tra la fine di agosto e i primi di ottobre del *48 Niccola soggiorna a Roma per ottenere l'esenzione della lassa di successione; la corrispondenza di questo periodo con la madre (Lettera per nominativi, B. 18), interessante per i giudizi ed i commenti sull'ambiente politico dell'Urbe, oltre che per alcune note di carattere più personale, è l'elemento più importante per una prima valutazione diretta dell'impegno politico. Il 7 settembre era al governo il ministero presieduto dal conte Edoardo Fabbri scrive: ... Non è possibile l'ideare la confusione e il disordine che regna in quasi tutti i dicasteri... i birbanti (e qui sono molti) non fanno altro che attorniare il papa e mettergli delle paure addosso o di eresia o di Repubblica, nel che sono adiuvati da alcuni giornalisti in specie dai redattori del Labaro e del Costituzionale, nell'ultimo dei quali si è avuto persino l'impudenza di dire che nel giorno di domani doveva proclamarsi in Roma la Repubblica, mentre invece questi gaudentoni di Romani richiamano i bei tempi di Gregorio XVI, ne' quali si sentivano sempre dei buoni cantanti, perché era sempre aperto il teatro, e cose simili. Qui in Roma dai buoni si desidererebbe rieletto a deputato Sereni, poiché la Camera ha bisogno di deputati veramente liberali, onesti e d'ingegno; tra gli altri posso [no] citarsi Galletti, Ma* miani, ed il famoso Andrea Romeo, che ebbi la fortuna di conoscere ieri... >. Appare chiara dalle sue parole quella che era la tendenza comune di una parte dei moderati del tempo a scagionare Pio IX dalle responsabilità delle condizioni locali e nazionali, considerandolo vittima delle mene gesuitiche e del partito.
J) L. CIAUBBO, I/Umbria nel Risorgimento italiano, Bologna, 1963, pp. 58, 245*251; L. FUMI, Indicazione ed estratti di documenti dal R. Archivio di Stato di Roma ( 1823*60). in Archivio storica del Risorgimento umbro, a. I (1905), fase. I e II, pp. 35-36; M. Mstv-CABEI-LI, L'abate Raffaele Marciteti. I tempi, la vita e l'opora, Padova, 1965, p tft.
2) Biblioteca Augusta di Perugia, TOH. 2069, fase. V* Lettera ai membri che co.ni-porranDO i due Collegi elettorali del Governo di Perugia del 23 aprile 1848 .