Rassegna storica del Risorgimento
ARCHIVIO DI STATO DI PERUGIA FONDO DANZETTA; DANZETTA (FAMIGLIA
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1973
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Claudia Minciotti
gregoriano austriacante . Si manifesta inoltre una costante del pensiero, anche se non dell'azione politica, del Danzetta: l'avversione ad ogni avventura rivolo* zionaria di tipo popolare che potesse portare ad un'eversione politico-sociale, da cui la repulsione per Mazzini e per qualunque forma di estremismo. È evidente che il Danzetta riinane attaccato al suo ceto ed ai suoi privilegi, e mira anche al consolidamento della propria posizione sociale ed economica. Nella lettera del 12 settembre '48, sempre inviata alla madre (Lettere per nominativi, B. 18), si leggono alcuni giudizi sui personaggi più. importanti della scena politica romana, giudizi che dimostrano uno scarso senso critico ed una mancanza di prospettiva.
Dimessosi il ministro Fabbri, si costituisce il ministero di Pellegrino Rossi; benché Nircela rimanga a Roma fino alla prima decade di ottobre, non dà che uno schematico resoconto, senza alcun commento, della situazione che si era venuta a creare (Lettere per nominativi, B. 18, lettera alla madre del 20 settembre 1848). Motivo di continua preoccupazione è per lui l'andamento dei suoi affari privati; tra essi molto gli preme la definitiva conclusione del contratto dotale con la famiglia Guardabassi (Lettere per nominativi. B. 18, lettera alla madre del 2 settembre '48): infatti qualche mese dopo (14 febbraio 1849) si unirà in matrimonio con Vittoria, figlia del conte Francesco Guardabassi. Decisione cui il Danzetta pervenne dopo molte esitazioni, come si rileva dal carteggio, conservato nel Fondo Danzetta, tra la stessa Vittoria e un'amica d'infanzia, Carolina Giovannetti Protasi (Lettere diverse, B. 19, contenente la corrispondenza delle due donne dal 1841 fino al 1894 circa); esitazioni dovute molto probabilmente a considerazioni di ordine economico: fedele alla tradizione di famiglia, egli aveva richiesto una dote complessiva di 13.000 scudi (Lettere per nominativi, B. 18, lettera di Niccola alla madre del 7 settembre '48). !>
Danzetta sarà, d'ora in poi, tra gli esponenti più noti della corrente moderata perugina, e lo dovrà, più che alla sua attività politica, in genere di scarsa incisività fino a questo momento, al prestigio della sua famiglia, alla familiarità colle persone più qualificate del liberalismo perugino e, soprattutto, al fatto di aver contralto parentela col patriarca del Risorgimento locale, F. Guardabassi; a ciò va aggiunta una notevole ambizione e una volontà di arrivismo, del tutto assente negli altri fratelli, caratteristiche che dovevano essere ben note anche ai suoi stessi amici di parte (Lettere per nominativi, B. 18, lettera alla madre del 30 settembre '48). La sua adesione al Circolo popolare è testimoniata da una lettera alla madre del 3 ottobre '48 (Lettere per nominativi, B. 18); in esso non opera come semplice associato, ma come membro della Commissione economica. Per il drammatico periodo che va dall'uccisione del Rossi alla fuga di Pio IX mancano elementi sufficienti per capire i motivi dell'adesione di Niccola agli avvenimenti che portarono alla costituzione del regime repubblicano (Parte amministrativa, B. 19, XVI, Raccolta di editti, decreti e notificazioni della Repubblica Romana, da ci 132 a e. 163). Egli viene eletto membro
.) Molte carte della famiglia Guardabassi sono conservate nel Fondo Danzetta: Lettera per nominativi, B. 17, Lettera di Pericle Guardabassi e di Isabella Poruoobini Guardabassi a Francesco GuardebosBÌ, 1834*1870; B. 22, Lotterò a Vittoria Guardabassi dai fratelli Mariano, Giunio, Benedetto, Pericle; B. 27, Lettere di Francesco Guardabassi al figlio Giurilo ed ai nepoti; Parte ammimnlraiivn: B. 13, XXVili, Condoglianze pervenute per la morte di Francesco GuaidabaHst e suo necrologio letto al Senato; B. 15, I, Eredità Guardabassi, 1871-1880.